Salvini: «Tolleranza zero contro gli spacciatori». Più fondi per la sicurezza
«Abbiamo investito in sicurezza con circa due milioni e mezzo di euro destinati al rafforzamento della vigilanza fuori dalle scuole: è solo il primo passo della guerra che faremo a chi vende morte ai nostri figli». È quanto sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando i primi arresti di spacciatori nei dintorni delle scuole, «così come auspicato dal Viminale che per la prima volta finanzia l’operazione Scuole sicure». A Macerata, si riferisce, «la polizia ha ammanettato un gambiano di 39 anni, che ha una richiesta di permesso di soggiorno per motivi umanitari, in possesso di eroina, e un nigeriano 27enne, pregiudicato per spaccio di droga e con un permesso di soggiorno. Proprio quest’ultimo ha colpito i poliziotti con calci e pugni, provocando lesioni guaribili in 15 giorni. I due extracomunitari sono accusati di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale».
Salvini: «Taser anche alla polizia penitenziaria»
Salvini poi chiede al Guardasigilli Alfonso Bonafede, che il taser sia esteso anche alla polizia penitenziaria, alla polizia ferroviaria e alla polizia locale. La richiesta arriva dopo il primo utilizzo del taser, avvenuto a Reggio Emilia, quando «la polizia di Stato è intervenuta per una lite domestica. Gli agenti sono stati aggrediti da un senegalese 45enne, regolare in Italia, e sono stati costretti a utilizzare lo strumento esplodendo i dardi. L’uomo non ha subito alcuna lesione, è stato immobilizzato e arrestato». Dal titolare del Viminale arrivano i «complimenti alle forze dell’ordine» e la «conferma della volontà di estendere la sperimentazione del taser anche per la polizia ferroviaria e per la polizia locale. E parlerò con il Guardasigilli – anticipa Salvini – per dare lo strumento anche alla polizia penitenziaria».
Salvini: «Masturbazione in pubblico torni a essere reato»
Salvini, annunciando una lettera al ministro Bonafede poi afferma: «Masturbarsi in pubblico non è più reato, come deciso dal governo di centrosinistra nel 2015. Risultato: un 28enne albanese che si era esibito davanti a una ragazzina non avrà conseguenze penali ma solo una multa, come riportato dal Gazzettino di Venezia pochi giorni fa. È un altro regalo del Pd agli italiani a cui cercheremo di rimediare: scriverò subito in questo senso al ministro della Giustizia: giù le mani dalle donne e dai bambini!».