Salvini ad Atreju: «Vedrete, il decreto sicurezza scatenerà Onu, vegani e boy scout»
Al villaggio di Atreju 2018 all’isola Tiberina la mattina si apre con un pezzo da novanta, Matteo Salvini intervistato dal direttore del Tg7 Enrico Mentana. In ritardo di mezz’ora, come una vera star, camicia bianca e jeans, il vicepremier leghista raggiunge la sala Carlo Magno tra gli applausi di militanti che intonano però “Giorgia Giorgia”. Titolo dell’incontro “Vade retro, la versione di Salvini” parafrasando una copertina ruvida di Famiglia Cristiana. A fare gli onori di casa il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, che rivendica la scelta leale di opposizione ai provvedimenti “che non ci convincono” mentre Salvini assicura che non c’è nessuna politica dei due forni con Cinquestelle e Forza Italia.
Salvini: “Mi piace la politica che è sudore”
Dopo il ringraziamento ai militanti di Fratelli d’Italia che si sono sporcati le mani a montare il villaggio, “mi piace la politica che è passione e sudore”, si parte dal decreto Sicurezza e immigrazione che lunedì approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri. “Questi tre mesi e mezzo di governo sono stati un’esperienza entusiasmante e travolgente. Se avessi rispettato le regole – risponde Salvini alla provocazione di Mentana – avremmo avuto 300-350mila sbarchi. Le regole ci sono per essere modificate. So che lunedì, una volta approvato il decreto, ci sarà l’allarme dell’Onu, dell’Ocse, dei boy scout, della Croce rossa, Croce bianca, Croce verde, dei vegani, e dei vegetariani…”. Via via si sfogliano tutti i temi caldi dell’agenda politica.
Reddito di cittadinanza solo agli italiani
I riflettori si spostano sul reddito di cittadinanza sul quale i 5Stelle si giocano la faccia e che Fratelli d’Italia giudica una “boiata pazzesca” per dirla alla Fantozzi. “Ho chiesto all’amico Luigi Di Maio che il reddito sia solo per gli italiani. Il mio criterio di scelta è che prima vengono gli italiani, per gli asili nido, per le case popolari.. Se non ho tutto per tutti devo scegliere. Se il reddito è limitato nel tempo, controllato, se non è un reddito di vacanza, se è uno strumento per reinserire le persone espulse dal mondo del lavoro possiamo ragionarci”. E se la Corte costituzione si mette di traverso? chiede Mentana. “Discuteremo amabilmente con la Corte costituzionale”. Inevitabile il ritorno allo strappo con gli alleati storici per la formazione del governo, Salvini ricorda alla platea che senza l’accordo con i grillini era già pronto il governo Cottarelli alla Monti, ” Vi lascio immaginare che manovra avrebbe fatto e cosa sarebbe successo con l’immigrazione. Avrei preferito un governo di centrodestra con un programma comune, ma non è andata così. E tornando indietro rifarei quello che ho fatto. Con tutti i difetti che abbiamo – continua il leader leghista davanti al popolo di Atreju – penso che gli italiani abbiano ritrovato orgoglio e speranza nel futuro”. Quando dici che il governo durerà cinque anni, stai spegnendo gli ardori dei padroni di casa… incalza il direttore del Tg7. “Ma cosa pensi che dica un presidente del Consiglio? Che è stanco e spera che il governo duri tre giorni?”, risponde Salvini con un lapsus. Involontario?
In Europa si riparte da populisti e popolari
Ma la Lega si colloca a destra? Domanda legittima visto che al governo è alleata dei 5Stelle, alle regionali si presenta con FI e Fratelli d’Italia mentre in Europa è con il Mouvement (al quale potrebbe aderire anche il partito di Giorgia Meloni che nel pomeriggio ospiterà Steve Bannon). “Certe categorie sono superate, il Pd sta scomparendo perché vive su un altro paese – contrattacca Salvini – il problema per loro non sono la disoccupazione e l’immigrazione, ma il fascismo. Ho visto marce antirazziste in mancanza di razzisti e marce antifasciste senza fascisti…” E giù applausi. “Per le europee l’obiettivo è far uscire i socialisti puntando a un’alleanza fra populisti e popolari. Naturalmente alla Orban e non alla Juncker…”.
“Dalla Raggi mi aspettavo di più”
In un crescendo di botta e risposta con Mentana (“ma che hai fatto questa mattina”,”Io niente…”) il leader leghista tocca le corde giuste della platea: “Condivido il manifesto di Atreju sull’Europa, il confronto è tra un’Europa dell’identità e delle radici e un’Europa delle finanza e della tecnocrazia. Mi sono rotto le palle, come tutti gli italiani, di andare alla Stazione Termini di essere importunato ogni tre metri”. Poi la famiglia tradizionale, la tutela dei prodotti nazionali, l’assalto alle lobby finanziarie. “Mi fa schifo l’utero in affitto”, dice Salvini ricordando che una delle prime mosse, arrivato al Viminale, è stato il ripristino delle parole mamma e papà al posto di genitore 1 e genitore nei moduli per la carta d’identità”. Made in Italy al primo posto. “Come per gli immigrati, sono pronto a bloccare le navi che trasportano il riso della Birmania…”, dice ricordando soddisfatto che non ci sono più navi delle Ong in giro,” sono tutte nei cantieri tranne una davanti alle coste libiche, se chiederanno all’Italia un porto sicuro per me può rimanere in mare anche sei mesi”. E ancora, una finestra sul Campidoglio a guida pentastellata. La Lega da che parte sta?: “Io, da utente di Roma, la penso come altri cittadini. E cioè, penso che dalla Raggi ci aspettassero molto di più… Ogni giorno in macchina è un vero e proprio rally…”. Non mancano stoccate velenose ai dem. “Come per la gazzella che si sveglia ogni mattina e sa che deve correre, così c’è il parlamentare del Pd che si alza ogni mattina e deve sparare cazzate”. Come vi organizzate per le prossime regionali? “Con una cena da Calenda”, se la cava Salvini sorridendo. Anche sulla possibilità che tra un anno possa esserci un allargamento della maggioranza di governo, non si sbilancia: “Non so neanche cosa farò domani…”, risponde Salvini alle prese con lo smartphone. “Sono in contatto con i miei figli da soli a casa, dicono che stanno studiando ma ho molti dubbi…”.
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Grande Salvini! finalmente un politico che mette al primo posto l’interesse degli italiani e pazienza se avrà tutti i poteri forti contro, importante che prosegua ,il popolo è con lui.