Soldi a valanga. Il testamento. Le accuse. La denuncia. Gli ingredienti ci sono tutti. Tutto parte da un’eredità da Paperon de’ Paperoni lasciata da una riminese morta a 101 anni nel 2013. Con un testamento olografo aveva lasciato tutto il suo patrimonio alla Diocesi di Rimini, erede universale dei suoi beni mobili e immobili «perché provveda alle necessità della Chiesa e dei poveri». Un tesoretto di diversi milioni di euro. L’anziana, però, non aveva avvisato sua sorella del testamento. E la sorella, fino a quel momento, avrebbe dovuto ereditare tutto. Come si legge sul Resto del Carlino, quando la donna 89enne, anche lei riminese, ha scoperto di essere stata privata di tutto, di è rivolta alla giustizia. Ha puntato il dito contro un sacerdote – adesso 95enne – che ora è imputato di circonvenzione di incapace e deve affrontare il processo. I due contendenti hanno 95 e 90 anni. Durante le indagini è emerso che il sacerdote faceva regolare visita all’anziana. Ed è proprio durante queste visite che la donna aveva espresso la sua volontà di lasciare tutto alla Chiesa. Il sacerdote, prima di procedere con il nuovo testamento, aveva inviato uno psichiatra a valutare le reali condizioni della donna e lo specialista garantì che la signora, nonostante l’età, era in possesso delle sue facoltà mentali. Ma la documentazione mostrata dai familiari della defunta – come riporta sempre il Resto del Carlino – e cioè documenti ottenuti tramite il medico di base, avrebbe smentito la consulenza: la centenaria sarebbe stata afflitta per anni da demenza senile.