Riaprono le scuole, tornano i pidocchi. Gli esperti: «Bimbe più bersagliate»
Con il ritorno a scuola, tornano anche i temuti pidocchi ad affliggere le famiglie italiane. «Dati epidemiologici precisi non se ne hanno, ma la pediculosi, ovvero l’infestazione da pidocchi, può contare centinaia di milioni di casi l’anno, visto che i pidocchi sono da sempre strettamente associati all’uomo e non fanno differenza tra Paesi ricchi e poveri, ambienti puliti o meno, igiene personale adeguata o scarsa», spiegano gli esperti, ricordando che di pidocchi se ne sono trovati persino nei capelli di ominidi mummificati.
Ma una predilezione questi fastidiosi parassiti la hanno: «I bambini in età scolare (dai 3 agli 11 anni), specie le femmine (probabilmente per i capelli lunghi)», precisano i medici, sottolineando che, però, «poiché si trasmettono quasi esclusivamente per contatto diretto, in poco tempo infestano tutti i membri della famiglia». Nella relazione, pubblicata sul numero di settembre di AllIss, newsletter di informazione dell’Istituto superiore di sanità, viene poi spiegato che i pidocchi sono «ectoparassiti obbligati, privi di ali, di piccole dimensioni (da 1 a 3 mm)», che «non sopravvivono fuori del corpo dell’ospite e ne esistono tre specie (tutte suggono sangue, da qui il terribile fastidio): quello del capo, quello del corpo e quello del pube».
Ma come riconoscerli? «Il primo, il più diffuso, è di colore grigiastro, ma spesso riesce ad adattarsi al colore dei capelli dell’ospite. Le uova (lendini) vengono deposte e fissate con una sorta di cemento biologico alla base dei capelli, dove le condizioni di temperatura e umidità sono più favorevoli alla schiusura. Le lendini seguono la crescita dei capelli, salendo verso la superficie». La prevenzione, si raccomanda, «si basa sulle corrette pratiche igieniche, evitando la condivisione di pettini, spazzole, cappelli, sciarpe e indumenti». Quanto ai prodotti in commercio, «definiti preventivi o repellenti, sono praticamente inutili», avvertono gli esperti. «Una volta, invece, accertata l’infezione si devono usare shampoo, lozioni, spray ad azione insetticida, a base di piretroidi a bassa azione residuale», mentre «il pettine a denti fitti è un altro mezzo essenziale per eliminare le uova e i pidocchi uccisi dall’insetticida».