Ponte Morandi, la Procura lo dissequestra per mettere i sensori d’allarme
Arriva anche il via libera della Procura di Genova per mettere in sicurezza il Ponte Morandi con il posizionamento, su quel che resta, i due tronconi, dei sensori di allarme e movimento.
“Il nulla osta, contenuto in un documento inviato alla struttura del Commissario, da parte della Procura, era un passaggio indispensabile per far partire i lavori, visto che l’area era posta a sequestro”, spiega la struttura commissariale che si occupa dell’emergenza a Genova.
I sensori posizionati sulle parti rimaste in piedi del Ponte Morandi serviranno a verificare le condizioni attuali di stabilità dei due monconi che sovrastano la zona rossa e a capire se esista la possibilità di far accedere ancora una volta i residenti sfollati alle loro case per il recupero degli effetti personali.
La Commissione tecnica regionale ha già inoltre individuato la ditta che, per competenze e miglior offerta sul mercato, potrà eseguire il lavoro di monitoraggio sul Ponte Morandi per verificare se vi siano movimenti anomali nella struttura in attesa di demolirla a colpi di esplosivo e con le pinze meccaniche per poi ricostruire il nuovo viadotto in acciaio. “Noi siamo pronti a partire – ha detto il presidente della Regione Liguria e Commissario per l’emergenza, Giovanni Toti -. E che tutto fosse già pronto è dimostrato dal fatto che la Commissione tecnica aveva già fissato, per lunedì, un incontro operativo con tutti i soggetti che dovranno partecipare alle operazioni per definire immediatamente tutte le fasi operative in dettaglio. Quindi non c’è stato nessuno ritardo. Stiamo solo seguendo le procedure previste dalla legge”.