Pensionato “a forza”, il caso Turchitto grida vendetta: interrogazione di Bignami

19 Set 2018 12:58 - di Alessandro Giuliani

Una storia infinita, una storia sconcertante diventata un caso giudiziario. Grida vendetta la vicenda del collocamento “forzato” in pensione del geometra  Italo Turchitto, una vicenda che riapproda alla Camera dei Deputati grazie a Galeazzo Bignami, parlamentare azzurro dell’Emilia-Romagna. Con un’interrogazione parlamentare  (una preccedente era stata presentata nel 2014 dal Fabio Rampelli), Bignami ripoercorre carte alla mano la vicenda surreale di Italo Turchitto, già dipendente del Comune di Canna, “dequalificato” dall’allora sindaco -perché non “allineato” – dalla carica di Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale. Il provvedimento, subito impugnato dall’interessato, è stato oggetto di diversi gradi di giudizio e, da ultimo, di quello della Corte d’Appello di Catanzaro che lo ha ritenuto “illegittimo in quanto l’amministrazione non poteva revocargli la titolarità dell’incarico” ed ha condannato il Comune di Canna al pagamento delle spese legali.

Caso Turchitto, odissea infinita

Ma la vicenda poteva dirsi tutt’altro che conclusa, visto che, il sindaco ha impugnato il provvedimento ricorrendo alla Corte di Cassazione, che ha confermato la sentenza della Corte d’Appello. L’odissea non era finita. Nel 2005, nonostante Turchitto avesse chiesto, sulla scorta di queste sentenze, di rimanere in servizio per altri due anni, si sentiva rispondere che, riconoscendo arbitrariamente all’interessato due anni di servizio mai prestati all’interno dell’ente comunale, questo disponeva il pensionamento “coatto” del geometra Turchitto.

E arriviamo ad oggi, quando l’interessato in data 2 settembre 2016 si è visto notificare, da parte del Tribunale di Castrovillari, un Atto di Archiviazione (reato prescritto), a cui ovviamente l’interessato si è opposto chiedendo all’onorevole Bignami di portare all’attenzione del Parlamento la vistosa anomalia. Bignami chiede pertanto al ministro della giustizia Alfonso Bonafede e al ministro dell’Interno Matteo Salvini quali iniziative intendano assumere – dopo aver acquisito la  documentazione –  al fine di chiarire i termini di una vicenda che si trascina da più di 15 anni. Una storia infinita e sconcertante. L’interrogazione di Bignami, che rievoca tutta la vicenda, sottolinea peraltro che anche la domanda di pensionamento non veniva consegnata all’INPDAP dallo stesso lavoratore, ma dal Segretario Comunale e dal Responsabile dell’Ufficio di Ragioneria, «sostituendosi illecitamente alla persona del sig. Turchitto». La richiesta è di dare seguito ai necessari controlli e/o ispezioni del caso.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *