Nudi maschili in mostra, Sgarbi replica ai moralisti: «Metterò loro i baghettoni…»
I nudi, Sutri e Sgarbi: un trinomio effervescente e molte polemiche. I nudi nell’arte sono una costante, eppure la mostra allestita nella cittadina laziale in occasione dell’apertura del museo diocesano ha prodotto dapprim la “diserzione” dei prelati e poi una vibrante intemerata del garante per l’infanzia Marziale. La mostra illustrata dal sindaco di Sutri, Sgarbi, ha rimesso in mostra uno scrigno di tesori: una parte dell’antiquarium di Sutri, con il celebre Efebo, e poi una preziosa selezione di dipinti, sculture e oggetti del territorio della Tuscia, tra i quali i capolavori di Antonio da Viterbo, Sano di Pietro e Antonio Romanazzo. In un’altra sala, alcuni dipinti di Giuseppe Pellizza da Volpedo e, in un’altra ancora, le foto di nudi di Wilhelm Von Gloeden in dialogo con quelli dell’artista contemporaneo Roberto Ferri. Proprio questi nudi maschili hanno imbarazzato alcuni alti prelati della Tuscia. Ma non finiva lì.
«Trovo che il sindaco di Sutri, Vittorio Sgarbi, non abbia tenuto conto di sensibilità che prima di impattare con certe visioni devono essere debitamente considerate». A parlare è stato il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. «L’esposizione dei nudi maschili, fotografati da Wilhelm Von Gloeden – spiega Marziale – di per sé non ha niente di scandaloso, perché è la natura dell’uomo ad essere esposta, ma in carenza di una mancanza di educazione sessuale nel nostro Paese i più piccoli tra i visitatori potrebbero non essere ‘maturi’ per la fruizione. Sebbene i bambini della contemporaneità siano esposti a ben più crude immagini, ritengo che le istituzioni debbano distinguersi per sensibilità e capacità di selezionare e filtrare adeguatamente informazioni e sollecitazioni ai bambini e agli adolescenti». La riposta sarcastica di Sgarbi: «Se quelle foto possono turbare gli adolescenti farò mettere i braghettoni ai nudi di Von Gloeden, proprio come fecero con i nudi di Michelangelo».
Le opere ritraggono una sequela di membri maschili immortalati dal fotografo tedesco celebre soprattutto per i suoi studi di nudo maschile di ragazzi siciliani in ambiente pastorale, che fotografava assieme ad anfore o costumi ispirati all’antica Grecia». Al momento di far tappa nella sala dei nudi, «i prelati, invece di fermarsi ad ascoltare il discorso del sindaco, hanno proseguito spediti e senza verbo proferire verso le altre stanze», confermano i collaboratori del sindaco. E l’affondo di Sgarbi: «Peccato: era la sala più eccitante del museo. Questa “scandalosa” mostra ha contato in un sol giorno più di 1000 ingressi a Sutri, cittadina di 4.000 abitanti.