Meloni presenta Atreju 2018: «Fico ci sarà, lui si confronta. Invece Renzi…» (video)
Due skyline a confronto nel manifesto di Atreju, due prototipi di Europa “contro”, al centro della kermesse della destra italiana giunta quest’anno al 21esimo anno di età o, come ironizzato nella campagna social della storica manifestazione, che con sommo stupore di Fiano ha già superato il “ventennio”. Scherzi a parte, su cui ha strappato un sorriso la madrina di Atreju, Giorgia Meloni che, accanto al presidente di Gioventù Nazionale (movimento giovanile di FdI, ndr), Fabio Roscani, ha illustrato lo spirito che, anche stavolta, anima gli appuntamenti in calendario della fitta tre giorni di dibattiti, interviste, incontri, mostre e concerti, che caratterizzeranno la rassegna politico-culturale più longeva al via da venerdì 21 settembre nella suggestiva location dell’isola Tiberina.
Atreju 2018, l’anno di “Europa contro Europa”
Il nemico subdolo che attacca e minaccia il futuro contro cui Atreju è chiamato a combattere stavolta per quest’edizione della kermesse è un’Europa bifronte: da un lato, allora, la realtà geo-politica dal volto tradizionale, l’Europa dei popoli e delle nazioni; il continente che mette al centro l’identità storico-religiosa e culturale e la sovranità; dall’altro, l’Europa dell’Unione, quella tecnocratica ed elitaria, dominata dalla finanza e dagli interessi delle lobby, o per dirla con le parole della stessa leader di Fratelli d’Italia, «l’Europa delle speculazioni che piegano i diritti dei tanti all’interesse dei pochi». Una contrapposizione stilizzata iconograficamente nei due skyline del logo di Atreju – quello con i profili stilizzati della Basilica di San Pietro, di una torre tipica medievale, della colonna con la vittoria alata presente in alcune capitali europee; e quello che gli fa da contraltare in basso, con i tratti degli edifici moderni che ospitano le istituzioni europee a Bruxelles, Strasburgo e Francoforte – e ribadita nella scelta simbolico della location che ospiterà la 21esima edizione della rassegna: l’isola Tiberina, con al centro il Tevere, sulle cui sponde è nata Roma, e sulla quale sorge la Basilica di San Bartolomeo, santuario dei nuovi martiri cristiani e testimoni della fede del XX e XXI secolo. Insomma, uno scontro tra le due anime del vecchio continente che, riecheggia a ogni evento in programma e che, ricorda la stessa Meloni, vedremo consumarsi e arrivare all’apice alle prossime elezioni europee di primavera e che dovrà contibuire a delineare il ruolo dell’Italia nello scenario europeo.
Atreju 2018, gli ospiti e il programma in pillole
Tre giorni di manifestazione, oltre 70 tra ospiti e relatori, 5 presentazioni di libri, il riconoscimento di 3 premi, l’allestimento di 3 mostre, concerti serali, oltre 200 volontari provenienti dalla Sicilia all’Alto Adige, da ogni parte della Penisola e in rappresentanza di quella che il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani, ha definito «l’Italia migliore» quella che, tra «militanti e appassionati» lavora e discute per il riscatto del Belpaese. vediamo allora, scorrendo rapidamente il programma della kermesse, gli appuntamenti in agenda. Appuntamenti che vedranno tra gli ospiti all’Isola Tiberina protagonista del centrodestra e avversari politici, quelli come il segretario del Pd Martina e il presidente della Camera Fico che, al contrario di Renzi – ha rimarcato Giorgia Meloni – invitato per 5 anni e mai pervenuto, o come altri esponenti grillini che hanno declinato l’invito, saliranno sul palco di Atreju per confrontarsi e dire la loro.
- I dibattiti. Ad aprire le danze del confronto dialettico costruttivo venerdì 21 settembre alle 16.30 saranno il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, chiamati a misurarsi sul tema “Fare Italia” da nord a sud, identità, merito e buongoverno. Modererà Maurizio Belpietro. A seguire, alle 18.30 darà la volta dell’appuntamento con “Infrastrutture sovrane. L’interesse italiano sopra l’interesse di pochi”, col sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, il segretario dem Maurizio Martina, il vicepresidnete della Camera, Fabio Rampelli, il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara e il giornalista Mario Giordano. Naturalmente non poteva mancare tra i temi al centro della discussione introdotta dall’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Gianni Berrino e moderato da Gennaro Sangiuliano, la tragedia del crollo del Ponte Morando di Genova e il futuro gestionale delle infrastrutture nazionali, a proposito del quale la Meloni ha ribadito l’importanza di non lasciar cadere la concreta possibilità che possa essere Giovanni Toti il commissario straordinario per la ricostruzione.
- A seguire, la tavola rotonda dall’emblematico titolo “Non ci resta che ricostruire”, incentrata sul futuro del centrodestra e in programma domenica 23 settembre alle ore 10 e alla quale parteciperanno personalità del calibro di Magdi Cristiano Allam, Andrea Augello, Guido Castelli, Edmondo Cirielli, Raffaele Fitto, Nunzia De Girolamo, Stefano Parisi, Ruggero Razza e Vittorio Sgarbi. Momento clou della kermesse, quindi, l’intervento del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che alle 11 di domenica traccerà le linee programmatiche di FdI per la nuova stagione politica. E in mezzo, tra dibattiti e tavole rotonde, le interviste a Mattaeo Salvini, Roberto Fico, Antonio Tajani, realizzate rispettivamente da Enrico Mentana, Nicola Porro e Pietro Senaldi dalle 10.30 alle 15 di sabato 22 settembre; ospiti d’onore come Steve Bannon, giornalista e stratega politico che ha guidato la campagna elettorale di Donald Trump e numero uno della Fondazione The movement creata in risposta alla Open Society di George Soros, che salirà sul palco di Atreju sabato 22 settembre alle 18 al centro di un confronto dal titolo emblematico: “Tutta colpa dei populisti”.
- I premi. E, infine, parallelamente all’allestimento di mostre e all’omaggio musicale dedicato a Lucio Battisti nel ventennale della morte, i premi di Atreju, nel cui ambito segnaliamo soprattutto quello attribuito a Ugo Clemente (giornalista e direttore editoriale di Cronache di Napoli e Cronache di Caserta) e al giornalista Simone Di Meo, per rendere giustizia e merito, ha ricordato la Meloni, a quei cronisti che da anni lavorano lontano dai riflettori e danneggiati dal copia e incolla di Saviano. Accanto a loro, quest’anno Atreju riconoscerà unpremio anche al coraggio di Thomas Evans, genitore del piccolo Alfie, per la strenua battaglia combattuta in nome del diritto alla vita. Un tema caro a Fratelli d’Italia, e una battaglia, quella per far per continuare a vivere il piccolo Alfie, magari venendo a curarsi con terapie sperimentali in Italia, che Giorgia Meloni ha combattuto in prima linea ma che, come noto, non ha avuto modo di arrivare fino in fondo avendo poi le autorità britanniche scelto di staccare la spina. Una battaglia a difesa del diritto a continuare a esserci che – ha ricordato con rammarico Giorgia Meloni – i genitori di Alfie non hanno potuto combattere fino in fondo a tutela della vita, ma che il papà di Eluana Englaro ha potuto decidere di pilotare, optando per la morte..
Come sempre chi scrive per commentare un fatto lo fa cercando di dare un senso al merito della questione in essere. Leggo il commento di Riccardo Amara e mi convinco sempre piu’ che se ci troviamo in codesta situazione in Italia e’ grazie proprio ad elementi del genere che, nella loro ignoranza esprimono giudizi negativi su qualsiasi cosa pur di scrivere o blaterale idiozie.
L’Italia deve poter contare di più nell’ambito europeo ed occidentale. L’intervento di Alessandra Mussolini al parlamento europeo è stato emblematico invitando Francia e company a sciacquarsi la bocca nei confronti dell’impegno nostrano e del disimpegno degli altri parteners europei. Ritengo pertanto che la destra rappresentata dal partito di Giorgia Meloni deve contribuire affinché sia data giustizia e visibilita’ all’impegno che Salvini sta offrendo verso il problema dei clandestini non dimenticando le giuste attenzioni che tutti i popoli europei e non solo devono avere verso il continente africano che merita particolari attenzioni, secondo il mio parere, in loco.
Per dare un’idea della follia pentastellata, da pseudo pacifisti sessantottini, noi abbiamo una delle aziende d’armamenti, sicurezza e controllo al top mondiale la Leonardo-Finmeccanica che ha in essere grosse commesse per aerei ed elicotteri con mezzo mondo e adesso parteciperà al riassetto degli USA con la controllata Eads per miliardi di dollari; ebbene si mettono in discussione i contratti e migliaia di posti di lavoro, perchè gli acquirenti li possono utilizzare per bombardare o combattere nei vari teatri di guerra……………….. Forse gli acquistano per portare le crocerossine o le Ong………..
Andate a lavorare
altro che Atreju
Sei proprio AMARO
Commento prolisso, pieno di riferimenti filosofici sulla questione esistenziale della politica, dell’economia mondiale e dell’inclusione europea sui singoli stati. Direi un eccesso di spiegazioni logico scientifiche e tabulati monetari, per comprendere sua si erudita sentenza !