Macron sempre più solo: ora lo abbandona anche il suo portavoce

5 Set 2018 15:38 - di Gigliola Bardi

Emmanuel Macron perde un altro pezzo della sua squadra. Ad abbandonarlo stavolta è stato il portavoce Bruno Roger-Petit, che porta a tre nell’arco di pochi giorni il numero di fedelissimi che hanno dato forfait. Nell’ultima settimana, infatti, si sono dimessi anche due ministri: il responsabile dell’Ambiente, Nicolas Hulot e la ministra dello sport, la campionessa di scherma Laura Fressel.

L’addio di Roger-Petit era stato annunciato come indiscrezione dal settimanale Challenges, ma è stato poi confermato da France 2, che ha parlato di una decisione maturata durante l’estate, quindi prima delle dimissioni dei due ministri. Sul sito France Info viene però spiegato che la scelta dell’ormai ex portavoce del presidente francese andrebbe inscritta nell’ambito della volontà di ristrutturare la comunicazione presidenziale. Non sarebbe scollegata, insomma, dai guai del governo e in particolare dal drastico calo di consensi registrato dall’inquilino dell’Eliseo.

È notizia di questi giorni il tracollo della popolarità di Macron fra i francesi. Secondo un sondaggio Ifop, il presidente avrebbe perso 10 punti da luglio, passando dal 41% di gradimento al 31%. Un dato pessimo, se si considera che è perfino al di sotto della fiducia che, nello stesso periodo del mandato, i francesi tributavano a Francois Hollande.

Ora, sempre secondo quanto riferito da France 2, a prendere le redini della comunicazione dell’Eliseo dovrebbe essere il ghost writer del presidente, Sylvain Fort, mentre i due ministri che hanno dato le dimissioni sono stati già sostituiti con l’ex Verde Francois de Rugy e l’ex campionessa di nuoto Roxana Maracineanu. «Molte cose ci aspettano, con una quantità enorme di sfide. Il semestre che si apre non sarà né più tranquillo né più ozioso di quello precedente», ha detto Macron aprendo, davanti alle telecamere, il consiglio dei ministri odierno. «Niente di ciò che abbiamo intrapreso da quindici mesi a questa parte è destinato all’immediato o dovuto alla pressione dell’immediato, nulla è fatto semplicemente per dare più denaro all’uno subito o risolvere i problemi che non sono stati risolti a volte da decenni, in modo facile. È per questo che durante questi periodi bisogna al tempo stesso resistere, spiegare e portare avanti con forza questo combattimento», ha aggiunto il presidente francese, auspicando «che il governo nel suo insieme possa continuare a lavorare».

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 5 Settembre 2018

    A macron sai dove hai d’annà? O magari aspetta, ti ci manderanno i tuoi connazionali, e non passerà neanche molto