La notizia ha creato scompiglio a Olgiate Molgora, in provincia di Lecco, dove i genitori di una classe di quarta elementare hanno deciso di non mandare più i loro figli a scuola per la presenza di un bambino violento che picchia i compagni e le maestre. Le famiglie hanno fatto questa scelta perché la scuola non garantisce l’incolumità dei loro figli. A decidere per la singolare forma di sciopero sono state 14 famiglie su 17.
Gli episodi sono pressoché quotidiani – racconta Il Giorno – “e tra scolari e docenti già in molti sono finiti in ospedale al Pronto soccorso, l’ultimo solo l’altro giorno. È dalla prima elementare che alunni e insegnanti devono fare i conti con gli improvvisi attacchi d’ira del ragazzino che utilizza penne e compassi come coltelli”.
“Sia chiaro che nessuno dei genitori – precisa il sindaco Giovanni Battista Bernocco – che hanno tutta la mia stima e solidarietà per la pazienza fin qui manifestata, vuole allontanare da scuola il bambino problematico a cui non si possono imputare colpe. L’obiettivo è quello di proporre percorsi a lui idonei“. Il punto è che anche le insegnanti di sostegno hanno chiesto il trasferimento per i disturbi comportamentali del bambino.
Il sindaco racconta che la madre del bimbo violento sostiene che anche lui ha diritto ad andare a scuola come tutti gli altri, ma certamente questo non può avvenire mettendo a repentaglio i diritti degli altri bambini. Un caso di difficile soluzione che fa dire al sindaco: “Non dormo da settimane per quanto sta accadendo. Abbiamo davvero tentato tutte le strade possibili, ma è difficile trovare una soluzione, anche perché le ragioni in questa delicata vicenda non stanno da una sola parte”.
Espulso immediatamente, e la madre se ne deve fare una ragione visto che la colpa è sua, che non gli ha rotto le ossa alle prime manifestazioni del problema. E magari espellendolo chissà che non recuperi il tempo perduto.
SE il bimbo è ammalato, allora va curato,o il problema nasce in famiglia,dopo tre anni che frequenta la scuola nessuno è intervenuto,aspettano che sia più grande e che si presenti a scuola con la pistola
Trasferirsi in un altra classe o scuola potrebbe essere una soluzione, altrimenti chiedere che trasferiscano il preside assieme al “caso umano”