La moglie di Franceschini ci ripensa e lascia il Campidoglio

27 Set 2018 17:24 - di Carlo Marini

Nel Pd romano e laziale piovono i complimenti su Michela Di Biase, moglie dell’ex ministro Dario Franceschini, per aver dato le dimissioni del consiglio comunale capitolino. Nelle elezioni del marzo scorso la Di Biase era stata infatti eletta anche come consigliere regionale. Oggi la formalizzazione delle dimissioni: «Mi dimetto da consigliere comunale in un momento in cui nessuno rinuncia alla poltrona perché penso che amministrare e fare opposizione sia un compito che va svolto h24, e il mio ruolo in Regione mi impone serietà rispetto a questo per dare una mano alla città guardando a quello che realmente è, una grande realtà metropolitana. Raggi non sprechi il privilegio che ha tra le mani, Roma merita di essere governata in modo diverso».

Sei mesi fa la signora Franceschini difendeva il doppio incarico

Tra gli addetti ai lavori in tanti hanno strabuzzato gli occhi e si sono chiesti se la Michela Di Biase in questione fosse la stessa che 4 mesi si teneva strette le due poltrone con le unghie e con i denti. «Ricordo a chi strumentalizza il mio essere membro dell’Assemblea Capitolina e del Consiglio Regionale – scriveva nel maggio scorso su Fb la dem – che le due cariche sono pienamente compatibili e non comportano la doppia indennità economica, come da legge dello Stato. Non fidatevi di chi non si informa a dovere o vuole utilizzare me per colpire altrove. Ho dimostrato tante volte ormai la bontà del mio percorso personale e sorrido di fronte a chi annaspa nel voler raccontare il contrario», aveva annunciato la De Biase. Oggi il dietrofront. Al suo  posto subentrerà il primo dei non eletti Pd, Giovanni Zannola.

Alla Regione una indennità cinque volte maggiore

Un consigliere comunale a Roma percepisce 129,31 euro lordi per ogni seduta alla quale partecipa, con un tetto massimo di 2440 euro lordi al mese. Alla Regione Lazio l’indennità di carica mensile per i consiglieri regionali, gli assessori, il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Regione è di 7.600 euro. Ai consiglieri regionali, agli assessori, al Presidente del Consiglio regionale ed al Presidente della Regione è attribuito inoltre un rimborso spese mensile per l’esercizio del mandato pari a 3.500 euro. La signora Franeschini non ha avuto molti dubbi su quale poltrona scegliere.

 

Commenti

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  • Stefano Donghi 11 Aprile 2020

    I sottoscritti F.I.T.O.P.A.C. e Comitato dei Tour Operators di Roma con la presente vogliono porre alla vs attenzione la grave ed irreparabile situazione che l’Art. 88 del Decreto in oggetto ha generato per gli operatori di tutta Italia ed in particolare per quelli da noi rappresentati.
    Con il Decreto Cura Italia del 17/03/20 n 17, il Governo italiano ha stabilito che tutti i servizi di biglietteria museali non goduti nel periodo di lock-down potranno essere convertiti in voucher utilizzabili entro un anno in luogo della restituzione degli importi. Tale dispositivo, che per gli operatori aerei rappresenta un grande aiuto di sopravvivenza considerato il loro ruolo strategico per il Paese ed il turismo italiano, nel prevedere lo stesso tipo di soluzione anche per le emissioni di biglietti museali ha creato una situazione estremamente penalizzante per i tour operator che lavorano nell’incoming ed in particolarmente per quelli che operano abitualmente sul Colosseo, costretti per la grandissima richiesta pre-crisi Covid-19 ad acquistare ingenti quantità di biglietteria a prezzo pieno, con grande anticipo sulle date di ingresso.
    Tale situazione ha fatto sì che moltissime aziende, rilevantissime per l’apporto turistico alla città di Roma ed al ns Paese, siano state colte da una gravissima crisi di liquidità per effetto del blocco degli investimenti fatti, fino ad un anno di distanza e senza alcuna garanzia di poter utilizzare al meglio e senza perdite i vouchers di rimborso proposti.
    Infatti ancora non sono a noi noti gli sviluppi futuri dell’emergenza internazionale e della ripresa dei collegamenti di aria, terra e mare che consentono ad i turisti stranieri di venire nelle nostre città, inoltre le nuove disposizioni sanitarie che saranno applicate alle fasi di riapertura, salvo nuovi lock-down poco auspicabili, non saranno certo assimilabili a quelle per cui gli operatori le avevano acquistate, rischiano così di non poter usare completamente vouchers già acquistati per gruppi di grandi dimensioni (pensate alle difficoltà a far entrare e convincere le persone a partecipare a gruppi di 40/50 persone nelle condizioni di oggi).
    Il Comitato dei Tour Operators di Roma e la F.I.T.O.P.A.C., riuniti in un’unica voce per sollevare l’attenzione sul loro rischio di chiusura ed il potenziale licenziamento di numerosissimi dipendenti, nonché la cessazione dei rapporti di lavoro con altrettanti collaboratori esterni, fanno presente che i tanto eclatanti interventi a supporto delle aziende che danno lavoro ed esportazione al nostro Paese sono per loro minimali e non risolutivi se il MIBACT, responsabile e gestore di del patrimonio turistico Italiano del quale, lo stesso MIBACT assegna la gestione della biglietteria a diverse aziende private tra cui la Coopculture, con il meccanismo dei vouchers, di fatto, si finanzia sulle imprese mettendole in grave crisi di liquidità (solo il gruppo di operatori in questione ha investito sul Colosseo decine di milioni di euro in biglietteria), ponendo anche l’attenzione sull’ipotesi di perdita totale o quasi della biglietteria acquistata dai ns operatori sino a tutto il 30/06/20 (alta stagione del passato) qualora venisse disposta una riapertura dei Musei prima di tale data, per l’impossibilità evidente di poter avere la massa turistica che fu prevista al tempo degli acquisti delle prenotazioni fatte a tutto il 21/02/20, in condizioni normali che non lasciavano presagire l’attuale situazione pandemica.
    Per correggere tale situazione la F.I.T.O.P.A.C. ed il Comitato dei Tour Operators di Roma, ove partecipano i più grandi operatori del settore incoming italiani ed esteri, hanno richiesto in varie sedi e per vie legali il dovuto rimborso dei biglietti acquistati, peraltro già effettuati da tutte le strutture museali più importanti del mondo come i Musei Vaticani in primis, la Torre Eiffel, ed il Il Louvre in Francia, la Sagrada Familia di Barcellona e tantissimi altri, finora senza esito e costringendo ad appesantire i ns operatori con rimborsi pieni ai loro clienti che hanno cancellato le prenotazioni, perché tali rimborsi integrali, incluso il prezzo dei biglietti di ingresso, sono previsti nei contratti internazionali di fornitura non soggetti alle leggi di emergenza italiane.
    Gli operatori chiedono pertanto, non solo il rimborso dovuto e per di più già effettuato in precedenza in varie occasioni prima dell’emergenza Covid-19 dalla stessa struttura museale, attraverso la concessionaria Coopculture srl, che gestisce il servizio di biglietteria del Parco del Colosseo, bensì anche la restituzione degli importi relativi ai biglietti acquistati nei mesi di Maggio e Giugno (qualora i Musei dovessero riaprire al pubblico prima di tali periodi), di fatto non collocabili sul mercato nelle condizioni internazionali attuali, prima di poter utilizzare aiuti previsti per le aziende che collaborano per una ripartenza più veloce possibile del prodotto turistico Italia ed il mantenimento dell’occupazione, poiché tali aiuti per la liquidità diventano un assurdo tecnico in conseguenza del meccanismo perverso con cui lo Stato prima si liquidizza a spese delle imprese rendendole illiquide, poi resosi conto del problema di liquidità le rifinanzia a debito e con obblighi occupazionali per risolvere il problema che ha generato (facciamo presente che gli investimenti delle aziende spesso già avvengono con indebitamento per cui si creerebbe anche un doppio indebitamento ed un doppio costo di oneri passivi se non avvenisse la restituzione richiesta). Se tali legittime richieste di rimborso non verranno giustamente esaudite, sicuramente falliranno più operatori prima di prendere i finanziamenti prospettati ed avverranno numerosi licenziamenti inevitabili al termine del periodo di cassa integrazione straordinaria disposta per l’emergenza, sicuramente penalizzando il prodotto turistico Italia nella sua promozione e facendo clamorosamente mancare l’effetto leva economica voluto e propagandato dal Governo italiano.
    C’è altresì da evidenziare che:
    Le modalità e tempistiche per la trasformazione della biglietteria in voucher risultano al quanto ristrettive e problematiche specialmente per gli operatori che hanno effettuato molteplici acquisti.
    Sui siti web e piattaforme di acquisto della biglietteria dei vari Musei ed aree archeologiche non è ben evidenziata e pubblicizzata, come invece lo è per i musei in tutto il mondo, la possibilità e la modalità con le quali si possono ottenere la trasformazione della biglietteria in voucher risultando occultate e di difficile individuazione quasi a voler scoraggiare l’utente ad effettuare tale procedura.
    Oltre ai tour operator nazionali ed esteri anche decine di migliaia di individuali, non avendo possibilità di rimborso ma solo di trasformazione in voucher, perderanno i soldi spesi per l’acquisto recando un danno all’immagine del paese.
    Roma li 11/04/2020

    In fede
    F.I.T.O.P.A.C. (Federazione Italiana Tour Operator Promotori Arte e Cultura)
    Presidente
    Stefano Donghi

  • Pino 1° 28 Settembre 2018

    Tanto disinteresse, mi sembrava strano !,,,,