La Cei cerca il successore di Galantino. La Chiesa italiana farà pace con Salvini?
È probabile che sarà un vescovo, ma non è escluso che possa essere un «semplice sacerdote». La Chiesa italiana si prepara alla nomina del successore di Nunzio Galantino, il monsignore che ha guidato la Cei negli ultimi cinque anni e che spesso e volentieri è balzato alle cronache per i suoi scontri con Matteo Salvini, specie in fatto di migranti. Galantino da giugno è alla guida dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, e – se ancora manca un vero e proprio toto nomi – alla vigilia del Consiglio permanente che dovrà indicare il successore, non mancano gli identikit.
Da lunedì a mercoledì si svolgerà la sessione autunnale del Consiglio permanente della Cei e ai suoi membri «la presidenza presenterà anche una proposta da sottoporre al Santo Padre per la nomina del vescovo che subentri mons. Nunzio Galantino come segretario generale», fa sapere una nota della Conferenza episcopale italiana. La presidenza e i tre vicepresidenti, come da regolamento, metteranno in fila una rosa di nomi di vescovi. Non è da escludere, tuttavia, l’opzione di un semplice sacerdote. Esiste già un precedente, che è quello dell’attuale arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, che quando venne nominato segretario della Cei da Giovanni Paolo II, nell’aprile del 2001, non era vescovo. Ricevette la berretta vinaccia il mese successivo. La presidenza della Cei, dunque, lunedì informerà sulla rosa di nomi il Consiglio permanente che terminerà mercoledì, quindi l’elenco sarà consegnato al Papa che deciderà. E fonti ben informate notano che chiunque sarà il successore di monsignor Galantino alla segreteria generale, certamente avrà un ruolo «ridimensionato», «meno interventista» dell’attuale segretario che il Papa ha voluto alla presidenza dell’Apsa.
Il segretario generale della Cei ha il ruolo di “cerniera” tra la presidenza e gli uffici di segreteria generale. In cinque anni, le condizioni sono cambiate, il momento storico è diverso. Il nuovo segretario dovrà fare da “cerniera” anche nei confronti delle diocesi, per i vescovi sul territorio. I lavori del Consiglio permanente dei vescovi saranno introdotti lunedì dal presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti e, informa la Cei, «prevedono un confronto sull’Assemblea generale straordinaria (Roma, 12-15 novembre 2018), dedicata essenzialmente a una ricognizione e alle prospettive in Italia della Riforma liturgica conciliare, all’approvazione della nuova edizione del Messale romano e a un aggiornamento da parte della Commissione Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Il Consiglio affronterà, quindi, il rapporto della cultura con la fede alla luce di Matera 2019 Capitale europea della cultura, nonché la costituzione di un Comitato scientifico per la realizzazione dell’incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo». Giovedì 27 settembre, alle 12, nella Sala Marconi di Palazzo Pio Bassetti illustrerà in conferenza stampa il comunicato finale. Non è da escludere che possa già esserci il nome del nuovo segretario generale.
I Preti, Vescovi e Papa la devono finire di entrare a gamba tesa nella politica Italiana. Certo erano abituati con le amebe del PD. Ma i tempi sono cambiati. Pensino alle anime dei parrocchiani e non alle convenienze economiche della Caritas!!!!!
La chiesa fuori da la politica, pensate a pulire la vostra casa e salvare le anime…non siamo più nel medioevo.