La battuta di Brignano sui fatti di Macerata. Poi le scuse ai genitori di Pamela

5 Set 2018 14:02 - di Redazione

Nel corso dello spettacolo “Enricomincio da me” a Macerata il popolare comico Enrico Brignano se ne è uscito con una battuta in cui veniva evocata la tragica fine di Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi nella città marchigiana lo scorso 30 gennaio. Per la sua morte è in carcere il nigeriano Innocent Oseghale.

Durante lo show Brignano ha fatto questa battuta:”Alcuni dicevano sgozziamolo, facciamolo a pezzi, mettiamolo in valigia e buttiamolo via, come i fatti di Macerata”. Espressioni facilmente ricollegabili all’atroce omicidio di Pamela e che non sono passate inosservate.

La famiglia della ragazza le ha giudicate orrende aggiungendo: “Confidiamo nel buon senso dell’artista affinché ponga rimedio a quanto detto, perché non si può fare ironia su una vicenda così tragica”.

Brignano ha inviato una lettera ai genitori di Pamela dando la sua versione dei fatti: “Ad un certo punto del mio spettacolo (che replico da tre anni) faccio delle imitazioni, raccontando dei miei inizi; le facevo davvero, su un treno. E dico tutte e le sere che tra la gente che mi ascoltava, qualcuno apprezzava, qualcuno non tanto, qualcun altro (in un’escalation di pensieri violenti ed esasperati dalle mie performance) voleva farmi a pezzi e buttarmi dal treno. Quella frase scritta in tempi non sospetti, mi è partita in automatico, forza dell’abitudine. Da nessuna altra parte in duecento repliche ho sentito l’esigenza di modificarla visto il gradimento, ma mentre la dicevo allo Sferisterio in un attimo mi sono reso conto di dove fossi e mi è istintivamente venuto da aggiungere, in realtà quasi a giustificarmi ‘purtroppo ricordando i fatti di Macerata’. E sono le esatte parole, perché possiedo la registrazione. Ho detto purtroppo, perché quella serie di esagerazioni, che solitamente generano risate nell’uditorio proprio in quanto ‘estreme’, in questo caso erano malauguratamente accadute sul serio e in un tempo troppo recente”.

“Questo è tutto – continua il comico – la mia voleva essere una tutela, è stata una frase istintiva rispetto a un testo che faccio sempre e che – mi preme dirlo – è stato un passaggio velocissimo di un secondo che non ha ‘gelato’ l’arena in alcun modo. Inoltre, la sera successiva per non rischiare ho cambiato leggermente il testo proprio per evitare di riportare involontariamente alla memoria quei fatti tremendi. Se questo vi ha offeso, chiedo scusa, non era assolutamente nelle mie intenzioni. Anzi. Sono un comico, ma prima di tutto un uomo e, da un anno e qualche mese, anche padre di una bambina e ho il massimo rispetto del dolore altrui. Colgo l’occasione, se la cosa vi può essere gradita, per invitarvi al mio prossimo spettacolo, a dicembre, al Palalottomatica di Roma”.

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