Ex parroco, gay e sposato, dice messa: ecco la predica del don Arcobaleno…
I paramenti in raso riprendono e fanno risaltare i colori arcobaleno, richiamo al “credo” del movimento di liberazione omosessuale che nulla ha a che vedere con il preciso significato simbolico dei paramenti liturgici. Le canzoni che accompagnano i momenti eucaristici sono selezionate direttamente dall’I-pad del celebrante e sulla panca, in prima fila, un marito orgoglioso – appena sposato – ascolta rapito la predica rivolta ai fedeli. E dietro l’altare, a parlare a una piccola rappresentanza di ex parrocchiani – consorte compreso – c’è Don Giuliano, ex parroco di una disorientata comunità montana tra le alture veronesi deciso, per sua stessa ammissione, ad affermarsi come «rompiscatole» determinato ad affrontare il tema dell’omosessualità nella Chiesa, e desideroso di far arrivare gli echi della sua battaglia fino al Santo Padre che vorrebbe incontrare quanto prima.
La storia di Don Giuliano, ex parroco sposato che…
La storia di don Giuliano, ex parroco di Selva di Progno che ad aprile si è sposato alla Canarie con Paolo e che nelle ultime ore, per la prima volta dal giorno delle sue nozze spagnole, ha celebrato la messa, su invito di padre Gianluca della Chiesa vetero-cattolica americana di Bergamo, è ripercorsa e aggiornata su Facebook, ed oggi è rimbalzata dai social ai quotidiani online, sia sul Corriere della sera (nella cronaca di Bergamo), sia sul sito de il Giornale. Celebrare messa fresco di matrimonio omosessuale e con i paramenti arcobaleno, non è quanto meno bizzarro, oltre che in contrasto con quanto previsto da ordinamenti e codici, sia ecclesiastici che non, sia scritti che non? La risposta viene spontanea, ma a questo punto, stupore a parte, va aggiunto anche che, come riportano anche i siti sopra citati, «ufficialmente don Giuliano è ancora prete. Infatti, la Santa Romana Chiesa lo ha sospeso a divinis, vietandogli cioè di celebrare i sacramenti, ma ancora non è arrivata la comunicazione della riduzione allo stato laicale. La sospensione, però, è valida solo per la Chiesa cattolica, non per le altre Chiese».
La fede del don Arcobaleno tra celebrazione religiosa e credo sociale
E così, armati di santa pazienza e forse, di più prosaica curiosità, le quattro auto dei fedeli ex parrocchiani di don Giuliano, si sono avventurati alla volta della periferia di Bergamo e inerpicati su tortuosi sentieri pseudo-spirituali, pronti ad ascoltare la predica dell’ex parroco, deciso a fare da porta bandiera ad una ennesima rivisitazione del messaggio evangelico e dell’amore cristiano. Coordinate che la Chiesa Romana ancora non segue visto che, ribadisce dall’altare lo stesso ex parroco gay, «subisce l’omosessualità come un peccato, ma Gesù non ne ha mai parlato, non esiste condanna dei gay nel Vangelo. Conta l’amore». O almeno, così dice dichiarandosene convinto don Giuliano che, all’apice di un complesso e variegato coming out, ribadisce ancora una volta «di essere tornato per rompere le scatole in tema di fede». Basterebbe capire a quale fede si riferisce il battagliero “don Arcobaleno”…
Ma cosa dice questo prete omosessuale? …certo nei 4 vangeli non viene menzionata la omosessualità, però la BIBBIA è formata anche del V.T. nonché degli Atti degli apostoli, delle varie lettere….Questo pervertito di prete se vuole osservare solo i Vangeli deve spogliarsi dalla Chiesa cattolica e andare tra gli osservanti dei soli vangeli. Praticare l’omosessualità è un grave peccato, meritevole di morte. Viene sancito nella lettera ai Romani. Se la Chiesa dovesse accettare preti omosessuali non sarebbe più Chiesa Cattolica apostolica romana ed io mi farei una religione fatta su misura per me. Se vuole fare il gay lo faccia a casa sua e senza paramenti sacri. Coloro che lo seguono sono più peccatori di lui.
Ebbravo don Giuliano, se ci trovi anche un’altro prete che viva liberamente palesemente serenamente come te, la sua eterosessualità con una donna vera, magari presentabile, da cristiano ti dico che ci fai un lavoro di prim’ordine ! Verrei ad ascoltare messa-da quell’altro- Anvedi oh !
Carissimo Pino, Nella nostra Chiesa è pieno di preti eterosessuali sposati, a Perugia se vuole andare può ascoltare la messa di una nostra presbitera eterosessuale sposata con un uomo 🙂
Volevo solo far notare al giornalista, ringraziandolo per l’articolo, che in realtà il colore arcobaleno non ricorda la dichiarata omosessualità di don Giuliano ma l’alleanza tra Dio e gli esseri umani (colore liturgico approvato anche dalla Diocesi Francese della Chiesa Cattolico romana)!