Editoria, Fnsi e Fieg contro Di Maio: «No alle intimidazioni»

10 Set 2018 19:22 - di Mariano Folgori

Giornalisti ed editori uniti nella lotta. La Fnsi e la Fieg reagiscono duramente alle dichiarazioni di Luigi Di Maio secondo il quale serve una legge contro gli editori “impuri” perché i giornali “screditano” il M5S . “Dichiarare guerra ai cosiddetti editori impuri annunciando norme di legge punitive, come fa il vicepremier Luigi Di Maio, ha il sapore di un’intimidazione e di un attacco alla libertà di stampa, garantita dall’articolo 21 della Costituzione”. Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

“Il modo migliore per affrontare il problema è quello di passare dagli spot agli atti concreti. – proseguono Lorusso e Giulietti – Questo significa sciogliere il nodo delle leggi di sistema, dalle norme antitrust alla regolazione dei conflitti di interessi, passando per la cancellazione del carcere per i giornalisti e il contrasto alle querelle bavaglio. Temi sui quali dal governo in carica ci si aspetterebbe un confronto con tutti gli attori del sistema dell’informazione, esattamente come avvenne nel 1981, quando si giunse all’approvazione della legge sull’editoria, la numero 416, tuttora in vigore”.

Per la Fieg risponde il presidente Andrea Riffeser Monti, il quale  rigetta con forza l’affermazione che gli editori abbiano le “mani in pasta ovunque nelle concessioni di Stato” e ribadisce la pronta ed immediata disponibilità ad un serio confronto in Parlamento con tutte le forze politiche per analizzare e discutere il futuro della carta stampata. “Mi auguro – ha ribadito Riffeser – che si ricerchi nel Parlamento la massima condivisione sulla riforma in modo da dare certezze alle imprese, considerando il ruolo fondamentale della stampa e del lavoro dei giornalisti che richiede, sempre più, adeguate risorse e mezzi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Laura Prosperini 11 Settembre 2018

    rifondare completamente il settore dei media
    non è possibile lòasciare nelle mani di tre o quattro “imprenditori” teste di cuoi
    un settore così nevralgico, via ogni finanziamento pubblico inoltre
    è necessaia la costituzione di media completamente Pubblici

  • Giuseppe Forconi 11 Settembre 2018

    Attacco alla stampa…..?? Ma siete matti, come vi permettete. Anzi, grazie alla stampa che l’Italia si trova nel caos. Loro sono liberi di dire quello che vogliono e con il loro scrivere riescono ad uccidere un intero Paese, specialmente quando parliamo di una stampa a totale copertura comunista. Quindi ……….??????