Balboni al governo: «Tra dieci anni ci saranno 80mila medici in meno»

28 Set 2018 12:36 - di Redazione
«Nei prossimi cinque anni mancheranno all’appello 45mila dottori e andando avanti negli anni, purtroppo, le cose non miglioreranno. Nel 2028 ci saranno 80mila medici in meno. Questa è la vera priorità, altro che reddito di cittadinanza. È importante, perciò, che nella prossima legge di Bilancio siano inserite misure che affrontino con decisione questa crisi, dando risposte all’allarme lanciato da Fimmg – Federazione medici di medicina generale – e dal sindacato dei medici dirigenti. E che, inoltre, si risolva il tema del cosiddetto numero chiuso alla facoltà di Medicina, la sua eliminazione, tra l’altro, potrebbe contribuire a superare questa fase emergenziale». Ad affermarlo è il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, che sul tema ha presentato un’interrogazione ai ministri della Salute e dell’Istruzione. «Nei prossimi anni saranno di più le persone che andranno in pensione rispetto a quelle che saranno assunte. Inoltre, anche a causa dei definanziamenti del settore pubblico, gli specialisti attualmente in servizio, sono costretti a turni estenuanti e a rinunciare a giorni di riposo e ferie. Tutto ciò è preoccupante perché vuol dire che nel futuro dei nostri figli non ci saranno abbastanza medici», conclude Balboni.

Commenti

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  • Roberto de Rubertis 29 Settembre 2018

    Chi è il fesso che vuole fare ancora il medico,nessuna considerazione,trattamento come il metalmeccanico(unico laureato che batte il cartellino) vessati dai politici rossi,paga ridicola,soffia sempre sul collo la causa di chi vuole arricchirsi per delle stupidaggi ed i giudici danno loro ragione,impossibilità di agiornarsi e migliorarsi in Italia ed all’estero per gli alti costi verso cui andrebbe incontro.E poi per i rossi il medico è sempre stato il nemico del popolo ,perchè non produce.

  • giulio 29 Settembre 2018

    governo neanche capace ad abolire il numero chiuso sulle iscrizioni a medicina, e magari a metterlo sulle iscrizioni a lettere e filosofia, “scienza della comunicazione”, “legge”, ecc.

  • Giorgio Castagnini 29 Settembre 2018

    la colpa è di tutti quei ministri che hanno favorito le scuole sanitarie (medici,infermieri, tecnici vari, ecc.) a numero chiuso.

  • Pino 1° 28 Settembre 2018

    I medici in quanto tali ci sono! La barriera è posta alla libera attività professionale con il sistema del concorso di specializzazione: Fare il concorso non è un male, li paghiamo noi con le tasse, ma va consentito ai professionisti che già esercitano, di poter partecipare volendo a loro spese, alla specializzazione dagli stessi voluta e spesso negata da combinazioni di filtri di graduatoria assurdi !
    Chi va a fare la specializzazione usufruisce di sovvenzione statale ma abbiamo migliaia di fior di professionisti che già esercitano alla grande l’attività medica, magari in specializzazioni di ripiego o libera professione che, non avendo potuto accedere tramite il concorso unico di sbarramento rinunciano alla specialità preferita! Se lavori e te lo puoi pagare da te perché privarci di medici che vorrebbero lavorare nella specialità più amata che viene preclusa? Oltretutto pagata da se?
    Liberalizzare e fra tre/quattro anni ne avremmo a sufficienza. Mettere le mani sul numero chiuso vuol dire intaccare quel livello qualitativo d’ingresso che garantisce d’essere nelle mani di persona che si è sempre impegnata al meglio…. ne va della nostra salute e vita. Evitate di fare i comunistelli d’accatto per qualche voto in più e ricordatevi che i concorsi di specializzazione sono nell’ombra’ dei ricorsi… costantemente, un motivo vi verrà in mente. nooo? Se non vi viene mi mente… il pericolo siete voi !