Virus West Nile, primo morto in Veneto per la zanzara del Nilo. In regione 19 casi

1 Ago 2018 18:12 - di Redazione

Primo morto per West Nile in Veneto in seguito alla puntura della zanzara proveniente dal Nilo. A darne notizia l’assessore alla Sanità regionale, Luca Coletto, che in una nota riporta l’ultimo aggiornamento del bollettino sulla sorveglianza delle arbovirosi, dal qualerisultano confermati «19 casi, ai quali, purtroppo, si è aggiunto il decesso di un anziano di 79 anni residente in provincia di Verona, colpito dalla forma neuroinvasiva del virus».La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (Wnv), della famiglia dei Flaviviridae, che sta circolando nel nord Italia (un altro anziano è morto a Ferrara). È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Il virus, per il quale non esiste vaccino, non si trasmette da persona a persona, ma attraverso la puntura di zanzara, in particolare la specie Culex.

«Dall’inizio di giugno – ha riferito l’assessore – la direzione regionale prevenzione ha posto un’attenzione particolare alla sorveglianza e al controllo delle malattie trasmesse da vettori attivando tutti i soggetti interessati, in primis le aziende Ulss. Con una nota inviata il 30 luglio dalla stessa direzione l’attenzione al verificarsi di casi di infezione umana da West Nile è stata elevata ai massimi livelli e il Piano regionale vettori 2018 è attuato in ogni sua parte». Sono addolorato per la morte di questa persona e rivolgo le condoglianze ai famigliari, ha detto ancora ricordando, per non accendere timori ingiustificati, che gli esperti indicano che un evento così grave si verifica nello 0,1% dei casi di infezione. Nella nota si  raccomanda di rafforzare ulteriormente la vigilanza e la valutazione dell’efficacia degli interventi di disinfestazione effettuati dai Comuni. «Ogni Pronto soccorso e ogni ospedale del Veneto – aggiunge l’assessore alla Sanità – tengono la guardia alta e sono in grado di diagnosticare e curare velocemente i casi che dovessero presentarsi. Alla gente chiediamo non paura ma attenzione e collaborazione, perché anche semplici comportamenti singoli sono importantissimi, come proteggersi con uno dei tanti efficaci repellenti disponibili ed evitare accumuli d’acqua stagnante nei giardini e nei sottovasi di fiori, dove le zanzare depongono le uova e proliferano».

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