Ue alle prese con il rompicapo dell’ora legale: parla la commissaria Bulc

1 Ago 2018 15:37 - di Redazione

Riceviamo da Violeta Bulc, Commissaria dell’Unione europea per i Trasporti e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

da ovest a est, l’Unione europea si estende per oltre 3 000 km. Al momento del tramonto a Varna, in Bulgaria, il sole splende ancora alto nel cielo di Lisbona. È per questo che abbiamo tre diversi fusi orari in Europa: quando è mezzogiorno in Portogallo, sono le 13 nel mio paese, in Slovenia, e le 14 in Bulgaria. Le decisioni sul fuso orario dei paesi sono di esclusiva competenza nazionale. L’unica condizione definita nella normativa dell’Unione è che tutti gli Stati membri, da ovest a est, applichino la cosiddetta “ora legale”.

La maggior parte degli Stati membri dell’Ue ha una lunga tradizione di disposizioni relative all’ora legale, molte delle quali risalgono alla prima e alla seconda guerra mondiale o alla crisi petrolifera degli anni settanta. Le diverse disposizioni nazionali generavano tuttavia confusione: l’ora legale poteva essere già in vigore da un lato della frontiera, ma non ancora dall’altro. Immaginate di trovarvi alla stazione senza sapere che ora è a pochi chilometri di distanza! Per questo, a partire dal 1980, l’Unione europea ha progressivamente adottato norme in virtù delle quali tutti gli Stati membri si impegnavano a coordinare il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa, unificando i diversi regimi nazionali. Dal 1996 tutti gli europei spostano le lancette avanti di un’ora l’ultima domenica di marzo e indietro di un’ora l’ultima domenica di ottobre.

Questo sistema desta però sempre più perplessità e negli ultimi mesi il Parlamento europeo, alcuni Stati membri e singoli cittadini ci hanno chiesto di riesaminarlo. La valutazione è in corso, ma è già chiaro che dobbiamo mantenere un approccio uniforme nell’Ue: o tutti spostano le lancette due volte l’anno o non lo fa nessuno. Sarebbe un problema se il cambio dell’ora avvenisse in giorni diversi o non avvenisse in tutti i paesi.

Ora vogliamo sapere cosa ne pensate e, in quest’ottica, abbiamo recentemente lanciato una consultazione pubblica online. Vi invitiamo a dire la vostra sul cambio dell’ora e a esprimere una preferenza tra due alternative: mantenere inalterato il sistema attuale oppure abolirlo in tutta l’Ue. Inoltre, nel caso il sistema fosse abolito, quale opzione preferireste? Mantenere in modo permanente l’ora solare oppure l’ora legale?

Non si tratta né di un voto, né di un referendum. È però essenziale che raccogliamo quante più opinioni possibile prima di prendere decisioni per il futuro. È evidentemente troppo presto per formulare previsioni, ma è importante rammentare due punti: in primo luogo, la Commissione europea non agisce da sola. Qualsiasi modifica delle disposizioni attuali richiederebbe l’approvazione del vostro governo e del Parlamento europeo. In secondo luogo, se dovessimo abolire il cambio dell’ora, il vostro paese rimarrebbe libero di decidere se mantenere in modo permanente l’ora legale o l’ora solare.

Sono certa che, come me, avete un’opinione su questo tema. Vi invito a condividerla con noi entro il 16 agosto compilando il questionario online al seguente indirizzo: http://europa.eu/!xX84qx 

Commenti

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  • Giuseppe Tolu 2 Agosto 2018

    È così difficile entrare o uscire dal lavoro alle sette o alle otto? Alle sedici o alle diciassette? Mah!