Terni, neonato trovato morto in un sacchetto. Sospetti sulla mamma “tossica”
Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato il neonato trovato morto ieri sera dentro una busta della spesa in un’aiuola che delimita il parcheggio di un supermercato a Terni. Anche per questo motivo, i poliziotti della questura che stanno indagando a tutto campo, sono propensi a pensare che il piccolo possa essere nato in giornata e poi abbandonato. Non è stato ovviamente ancora possibile chiarire invece se sia deceduto prima o dopo il parto. Vista inoltre la presenza del cordone ombelicale, il parto non è avvenuto in ospedale.
Una 27enne ternana è stata ascoltata lungo oggi in questura. La donna sarebbe stata rintracciata grazie a uno scontrino lasciato nella busta di carta messo nel sacchetto più grande in cui c’era il bambino.Il punto in cui è stato ritrovato il bimbo, un maschietto bianco che sembrerebbe nato a termine, nel quartiere di Borgo Bovio, è molto vicino alla superstrada. Il neonato era stato adagiato nudo in una busta rigida, di quelle riutilizzabili che forniscono i supermercati, era avvolto con uno straccio e la testa adagiata su un’altra bustina di carta. Tutto sequestrato e al vaglio della scientifica per eventuali impronte. Al vaglio dei poliziotti della questura di Terni ci sono tutte le telecamere di sorveglianza pubbliche e private. Gli agenti stanno acquisendo i filmati per scandagliarli in cerca di un fotogramma utile. Intanto prenderanno il via nelle prossime ore gli accertamenti medico legali. C’è da capire se il piccolo sia stato abbandonato morto o se sia deceduto in un parcheggio dentro un sacchetto di plastica.
«Stando alle prime risultanze la tristissima vicenda sembra essere legata agli ambienti del degrado e della povertà, anche legati alla tossicodipendenza», dichiara l’assessore al Welfare del Comune di Terni, Marco Cecconi. «In attesa degli approfondimenti e dei risultati investigativi – aggiunge – una prima cosa comunque va detta, in quanto elemento che contraddistingue gli indirizzi di questa Amministrazione Comunale. Nella lotta alle tossicodipendenze, una vera e propria emergenza anche nella nostra città, non si può solo attendere che chi ha problemi in tal senso si rivolga alle strutture del Sert. Occorrono anche dei presidi mobili, con operatori specializzati, che vadano a contattare chi fa uso di sostanze, affinché siano prospettate alternative, percorsi di recupero, affinché ci sia un richiamo ad un’altra vita, decisamente più incentrata sul rispetto della propria persona. I presidi mobili – conclude Cecconi – sono uno strumento molto utile anche in un’ottica di mappatura del consumo delle sostanze, in maniera tale da poter fornire indicazioni utili sul fronte della prevenzione e della repressione».