Sud, Rampelli: «Servono infrastrutture non assistenzialismo. Il governo si svegli»
Allarme Sud nel silenzio quasi generale. In 16 anni hanno lasciato il Meridione 1 milione e 883mila residenti, di cui la metà giovani, e l’economia rischia un forte rallentamento entro il 2019. Di fronte ai dati preoccupanti che emergono dal rapporto Svimez 2018 sul Mezzogiorno, Fabio Rampelli lancia la sfida al governo giallo-verde perché si attivi senza perdere tempo di fronte alla desertificazione del nostro Sud che rischia di cambiare identità. «La Questione Meridionale è uno dei banchi di prova di questo governo. Come Fratelli d’Italia – dice il vicepresidente della Camera – sosterremo tutte le iniziative per lo sviluppo del sud, consapevoli che la possibilità di far ripartire l’Italia dipende essenzialmente dalla capacità di infrastrutturare il Mezzogiorno con un vero e proprio piano straordinario». Mai più iniziative assistenzialistiche, come quelle contenute nel decreto Dignità, dice Rampelli, «servono opere tali da far comprendere che è finito il tempo dello strabismo, con un Settentrione lanciato verso la Baviera è un Meridione spinto verso il Terzo mondo». Dal sostegno alle imprese che assumono al Sud al piano di investimento per colmare il divario infrastrutturale e digitale, dal controllo del territorio alla detassazione per le aree disagiate: questi i punti forti della proposte di Fratelli d’Italia perché «il Sud non ha bisogno di elemosina, ma di sviluppo, lavoro e infrastrutture».
Il tema delle infrastrutture sembra scomparso dall’agenda del governo. Si genera incertezza mentre gli imprenditori non chiedono altro che stabilità. Da leggere quello che ha detto in proposito Pietro Salini: https://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2018/08/08/29/salini-impregilo-colpo-negli-usa-cede-gli-asfalti-per-500-milioni_U3010511384423UYH.shtml
bravo insisti
bravissimo
infrastrutture grandi opere pubbliche
e un nuovo piano di sgravio e finanziamenti tipo Cassa del Mezzogiorno dal Lazio (esclusa la città di Roma) in giù per i privati, Italiani (sennò i soldi…vanno all’estero)
che vogliono investire agevolmente nel Sud come negli anni 70/80
Con il Sud si cresce e si vince
ed a vincere è l’Italia intera!