Sette casi di West Nile a Imola, nessun paziente è in condizioni critiche

27 Ago 2018 18:20 - di Redazione

Salgono a 7, anche se nessuno di essi è critico, i casi di West Nile nel territorio dell’Ausl di Imola, nel Bolognese. A comunicarlo è la stessa azienda sanitaria, che spiega come “nel corso della settimana passata si sono registrati ulteriori casi sospetti di West Nile di residenti nel nostro territorio. Le indagini di laboratorio hanno confermato la positività al virus in altri 3 pazienti”, cioè un uomo di 64 anni di Molinella, ricoverato all’ospedale di Imola; un 56enne di Medicina, ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, e una 67enne di Imola, dimessa dall’ospedale cittadino nella giornata di oggi”. Il totale dei casi, quindi, aumenta a 7, di cui 6 sono clinici e 1 è asintomatico, “individuato – spiega l’Ausl – grazie alla positività riscontrata su una donazione di sangue”.

L’infezione da virus West Nile (Wnv), trasmessa all’uomo da zanzare del genere Culex (zanzara comune), ricorda l’azienda sanitaria, “decorre in modo asintomatico nella maggior parte dei casi, ma può anche presentarsi con febbre, cefalea, e altri sintomi lievi a risoluzione spontanea o, sporadicamente, manifestarsi con forme più gravi che interessano il sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite). Il virus può essere pericoloso soprattutto in pazienti anziani o già debilitati”. “Cogliamo l’occasione per ricordare alcune semplici regole precauzionali – conclude l’Ausl -. La Culex si muove al crepuscolo e si consiglia ai cittadini di utilizzare repellenti efficaci, che vanno applicati sulle parti scoperte del corpo rispettando dosi e modalità riportate nelle istruzioni in etichetta. Per evitare le punture è consigliabile vestirsi di sera possibilmente con colori chiari, indossare pantaloni lunghi, maglie a maniche lunghe. In casa utilizzare zanzariere, condizionatori o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine (ma sempre con le finestre aperte)”.

C’è anche un nuovo caso di un paziente ricoverato a Lucca: un 91enne residente a Mantova si trova infatti nel Reparto di malattie infettive ed epatologia dell’ospedale San Luca di Lucca per aver contratto il virus West Nile. L’anziano era arrivato in zona domenica 19 agosto per fare visita ad alcuni parenti e giovedì 23, dopo 2 giorni di febbre, è stato portato al Pronto soccorso del San Luca. I medici dell’ospedale lucchese lo hanno sottoposto a esami che hanno permesso di diagnosticare in maniera certa la patologia.

Le sue condizioni sono in lieve miglioramento – come evidenzia il direttore delle Malattie infettive di Lucca, Sauro Luchi – considerata anche l’età avanzata del paziente, che viene comunque tenuto sotto stretta osservazione da parte dell’équipe sanitaria della struttura.

L’Ausl precisa inoltre che “non si tratta di un caso legato in alcun modo al territorio lucchese, che non è infatti una delle zone a rischio: non sono quindi necessarie azioni di contenimento o disinfestazione, che dovranno essere semmai effettuate nell’area da cui proviene la persona, che è invece endemica (come altre località lungo il fiume Po) per il virus della Febbre del Nilo.

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