Serena Williams dopo il ko: «Ho avuto un crollo mentale, pensavo a mia figlia»
«Non mi sentivo una buona madre». Serena Williams spiega così i motivi del clamoroso crollo mentale che prima ha influito sulla pesante sconfitta contro Joanna Konta a San Jose (6-1, 6-0, peggiore k.o. della sua carriera) e poi l’ha spinta ad annunciare forfait per il torneo Wta di Montreal. «La scorsa settimana non è stata facile per me. Non solo ho dovuto subire alcuni difficili momenti personali, ma avevo proprio sentimenti negativi di tristezza e depressione. In più, mi sentivo di non essere una buona madre», ha spiegato su Instagram la 36enne statunitense, che a Wimbledon è tornata a giocare una finale Slam dopo la maternità. «Ho letto molti articoli in cui si sostiene che la depressione post partum può durare anche tre anni se non viene curata – ha evidenziato la regina di 23 major -. Preferisco la comunicazione. E parlandone con mia madre, le mie sorelle e gli amici ho capito che è una situazione normale quella che stavo vivendo. È normale sentirsi di non fare abbastanza per tuo figlio. Lavoro molto, mi alleno e provo ad essere la miglior atleta possibile. E questo significa anche, sebbene sia stata con lei ogni giorno della sua vita, non essere presente accanto a lei come vorrei. Credo che molte mamme che mi leggono pensino la stessa cosa.