San Giuseppe dei Falegnami, si indaga per disastro colposo. In salvo le opere d’arte (video)

31 Ago 2018 14:54 - di Alessandra Danieli

Il giorno dopo l’“imprevedibile” crollo del tetto di copertura della cinquecentesca chiesa di San Giuseppe dei  Falegnami, nel cuore del Foro romano, continuano incessanti i lavori dei vigili del fuoco (che hanno documentato i danni con un drone che ha sorvolato la voragine) per mettere in sicurezza altre parti della chiesa, che è stata messa sotto sequestro, nel timore che possano avvenire altri distacchi dopo lo sbriciolamento del tetto. A causa del rischio pioggia, a breve inizieranno le operazioni di copertura del tetto e delle pareti per evitare che possano bagnarsi e che si possano verificare altri cedimenti. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte anche per recuperare e mettere in salvo le opere d’arte (oltre 200 preziosi dipinti, tra i quali una Natività di Carlo Maratta) ospitate dalla Chiesa barocca, tra le più richieste della Capitale per i matrimoni. Sabato prossimo era un programma un matrimonio con oltre 100 invitati e «poteva essere una strage», ha detto il parrocco, il primo a sentire “come uno scoppio” al momento dello schianto.

San Giuseppe dei Falegnami, si indaga per disastro colposo

Ancora ignote le cause “del cedimento strutturale”, così come è stato definito dal soprintendente ai Beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti. La Procura di Roma, che è in attesa di una nuova informativa dai vigili del fuoco, ha aperto un fascicolo per disastro colposo mentre dal ministero dei Beni culturali è scattata un’indagine interna sui precedenti lavori di restauri degli ultimi dieci anni, effettuati all’interno e all’esterno della chiesa. Dal ministero si visionano le foto dei precedenti restauri, nel 2012 sono stati eseguiti interventi proprio sulla copertura dell’edificio sacro che però, secondo i tecnici del Mibact, erano stati condotti a regola d’arte «anche se alcune parti sotto il tetto, travi e tiranti,  erano inaccessibili».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Pino1° 31 Agosto 2018

    Si sono già trovati la scusa e la via d’uscita alla soprintendenza…«anche se alcune parti sotto il tetto, travi e tiranti, erano inaccessibili» CAZZATE, Fra intradosso si crea un passo uomo e si verificano ordito e stato dei legni ma…… da dove sono passati a suo tempo per rinforzare le diagonali delle capriate? hanno chiesto il teletrasporto a kirc della enterprise? e come mai in quella occasione non furono posizionati zoccoli di legno alla testa dei dritti che hanno ceduto sbriciolandosi ? E visto che la soletta è stata sovraccaricata nei lavori di manutenzione ”eseguiti a regola d’arte” i sensori di movimento ? Le soprintendenze da anni andrebbero abolite come enti inutili !!!! In salvo le opere d’arte ? Un ciufolo.. cassettone a vista con legni e incastri voglio vedere quanto costerà, buffoni, tutto quello che è venuto giù è un’opera d’arte, stucchi pitture, bassorilievi lignei bolo armeno, foglie d’oro eccc ma quei farabutti che affermano questo per non essere messi in galera per direttissima, chi c—zo sono? Storici d’arte della soprintendenza ? Preti ? Imbianchini ? Peccato che in italia la magistratura faccia schifo…..