Esperia, uccide il padre a coltellate e chiama i carabinieri: «Aiutatemi»
Ennesima tragedia familiare. Uccide il padre a coltellate al culmine di una lite e poi chiama i carabinieri. È accaduto ad Esperia, nel frusinate. Mario Teoli, trentenne, dopo una discussione per futili motivi, poco più tardi delle 21 ha aggredito il padre nella loro abitazione del piccolo paese. Gli ha inflitto quattro fendenti uccidendolo. Padre e figlio erano già conosciuti dai carabinieri perché più volte in passato i due avevano richiesto il loro intervento. E meno di un anno fa erano stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. In un’occasione lanciarono delle pietre a una delle pattuglie intervenute.
Drammatico lo scenario che si sono trovati di fronte i sanitari del 118 chiamati dal trentenne: il corpo del padre sessantottenne riverso a terra vicino a un pozzo, subito fuori l’ingresso di casa a Esperia, ormai privo di vita. Sarà ora il medico legale, Daniela Lucidi, a indicare le ragioni della morte e stabilire l’oggetto con cui sono state inferte le ferite, sono stati sottoposti a sequestro un coltello, nonché cocci di vetro, ad Antonio Teoli a seguito del conferimento da parte del Pubblico Ministero di Cassino. Il figlio Mario è in stato di fermo per omicidio volontario, piantonato dai carabinieri all’ospedale di Cassino. Ha riportato delle ferite da taglio all’altezza del torace e alcuni tagli alle mani e visto lo stato di forte agitazione, i sanitari lo hanno sedato disponendone il ricovero.