Decreto dignità: tutte le novità dalle slot alla scuola e ai lavori domestici
I crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni potranno essere compensati con i debiti fiscali; per poter giocare alle slot machine sarà necessario inserire la tessera sanitaria; i voucher potranno essere utilizzati anche nel settore del turismo; i precari della scuola non avranno più il limite dei 36 mesi di contratto; le famiglie che rinnovano i contratti a tempo determinato di colf e badanti non dovranno pagare la maggiorazione contributiva dello 0,5% mentre, per gli under 35, è previsto uno sconto del 50%. Dopo tre giorni di discussioni e votazioni, il decreto dignità ha incassato l’ok dell’Aula di Montecitorio. Il testo sarà inviato al Senato che dovrebbe licenziarlo entro il 10 agosto. A favore hanno votato in 312. I contrari sono stati 190, un solo astenuto.
Ecco i punti salienti del decreto dignità:
Compensazioni crediti PA-debiti fiscali. Le aziende che hanno un debito con il fisco e, allo stesso tempo, vantano un credito nei confronti delle pubbliche amministrazioni, potranno utilizzare lo strumento della compensazione anche nel 2018.
Tessera sanitaria per slot. Per giocare alle slot sarà necessario inserire la tessera sanitaria, come già per acquistare le sigarette nei distributori automatici. L’emendamento, approvato da maggioranza e opposizione, stabilisce che l’accesso agli apparecchi di intrattenimento è consentito esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria al fine di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori.
Voucher turismo. I voucher potranno essere utilizzati dalle strutture turistiche, oltre che nel settore agricolo, ma solo per le attività fino a 8 dipendenti. Le prestazioni occasionali vengono in particolare estese alle aziende alberghiere e delle strutture ricettive che operano nel settore del turismo.
Scuola. Salta il tetto di 36 mesi, per i contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola. La misura era contenuta nella riforma scolastica del 2015. Il ministero dell’Istruzione potrà bandire un concorso per la scuola dell’infanzia e per la primaria aperto anche ai diplomati magistrali ante 2001/2002 e ai laureati in scienze della formazione primaria ma che hanno almeno due anni di servizio, anche non continuativo, negli ultimi otto. La selezione sarà aperta ai laureati in scienze della formazione primaria o un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.
Lavori domestici. Il rincaro dei contributi dello 0,5% – per chi rinnova un contratto a tempo determinato – non dovrà essere versato dalle famiglie che hanno alle loro dipendenze colf o badanti.
Rinnovi e proroghe. Le nuove regole per i contratti a termine, previsti dal decreto legge dignità, non si applicano per le proroghe ed i rinnovi fatti nel periodo successivo al via libera del provvedimento da parte del parlamento, e fino al 31 ottobre 2018.
Logo No Slot per bar. Arriva il logo ‘no slot’, che sarà istituito dal Mise, per le attività commerciali che non hanno apparecchi di intrattenimento.
Sconti contributivi per under 35. Sconto del 50%, per un periodo massimo di 3 anni, sui contributi previdenziali che il datore di lavoro deve versare, se assume personale under 35 nel 2019-2020.
Quote contratti. Vengono fissati nuovi paletti nel rapporto tra la quota degli assunti con contratti a termine e quelli a tempo indeterminato: non può eccedere complessivamente il 30 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore al primo gennaio dell’anno di stipula del predetto contratto, con un arrotondamento del decimale all’unità superiore qualora esso sia eguale o superiore a 0,5.
Offerte conciliazione. In caso di licenziamento l’offerta di conciliazione, che attualmente è fissata da un minimo di una mensilità a un massimo di 18 e, viene portata da un minimo di 3 mensilità a un massimo di 27.
Sanzioni. In caso di stipula di un contratto di durata superiore a dodici mesi, in assenza delle condizioni necessarie, scatta automaticamente la trasformazione in contratto a tempo indeterminato. E per chi cerca di raggirare le regole arrivano le sanzioni: quando la somministrazione di lavoro «è posta in essere con la specifica finalità di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo applicato al lavoratore, somministratore e utilizzatore sono puniti con una ammenda di 20 euro per ciascun lavoratore coinvolto e ciascun giorno di somministrazione».