Caldo killer nelle città italiane con una tregua: arrivano temporali e grandine

2 Ago 2018 16:06 - di Redazione

Quasi 24mila morti in undici anni, in 23 città italiane a causa del caldo. E nella sola città di Roma dal 2000 sono circa 7.700 li decessi attribuibili alle ondate di calore. Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi realizzata dal Dipartimento di Epidemiologia SSR del Lazio e presentata da Legambiente, che ha promosso un osservatorio sugli effetti dei cambiamenti climatici nelle città italiane (cittaclima.it). Nello specifico, tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane le ondate di calore hanno causato 23.880 morti. L’analisi dimostra l’importanza delle politiche di adattamento, perché l’esatta conoscenza delle zone urbane a maggior rischio sia rispetto alle piogge che alle ondate di calore è fondamentale per salvare vite umane e limitare i danni. Legambiente ha presentato questi dati a metà giugno all’interno del dossier “Le città alla sfida del clima”.
Per ridurre i pericoli per le persone e prevenire anche le ondate di calore, con le temperature record di questi giorni, «servono nuove politiche per le città, risorse e un coordinamento nazionale per aiutare i sindaci di fronte a fenomeni di una portata senza precedenti – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente – Come si sta facendo negli altri Paesi e nelle altre città europee, bisogna accelerare negli interventi che permettono di ridurre l’impatto del calore nei periodi estivi e delle alluvioni negli spazi urbani, oggi estremamente vulnerabili, e dove vive la maggioranza della popolazione».
«Al governo chiediamo di approvare quanto prima il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e di mettere al centro gli interventi che riguardano le città, anche con un regolamento che finalmente fermi l’impermeabilizzazione dei suoli, che è una delle cause del calore nei periodi estivi, e che preveda interventi di recupero dell’acqua, salvaguardia degli spazi verdi, di utilizzo di alberature, acqua e pavimentazioni che riducono l’effetto del caldo nei quartieri e quindi sulle persone», conclude Zanchini.

Le previsioni del tempo danno un po’ di tregua. Contrariamente alle attese e alle previsioni che vedevano un anticiclone africano fortemente saldo sul Mediterraneo e sull’Italia, infiltrazioni di aria più fresca giungeranno da Nordest dai Balcani e dalla Russia e innescheranno dei temporali anche forti su quasi tutte le regioni nelle ore pomeridiane e nella prima parte della serata. Venerdì e sabato temporali nasceranno a partire dal primo pomeriggio sia su tutte le Alpi soprattutto quelle orientali sia su tutta la dorsale appenninica, ma ben presto le celle temporalesche anche associate a grandine dalle Alpi si estenderanno ad alcune aree della pianura padana e dall’Appennino all’Emilia; numerosi focolai temporaleschi grandinigeni, ovvero forieri di grandine, colpiranno gran parte del centro-sud, quindi anche alcune aree dell’alta Toscana, Firenze e Grossetano, ma soprattutto il Lazio e la Campania fino a Roma e Napoli e in queste città potrebbero verificarsi delle grandinate di forte intensità anche di grosse dimensioni. I temporali colpiranno il resto del sud, quindi la Puglia, la Basilicata, la Calabria e pure le zone interne di Sardegna e Sicilia.

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