Batterio killer a Brescia: dieci i bambini infettati, quattro dimessi

11 Ago 2018 16:08 - di Redazione

Si approfondisce la vicenda del batterio killer. Tra i piccoli ricoverati al reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali di Brescia, sono dieci i bambini risultati positivi al batterio responsabile della morte di un neonato, avvenuta il 6 agosto, per il decorso particolarmente infausto dell’infezione. Nel reparto si è sviluppato, infatti, un focolaio epidemico di Serratia marcescens identificato il 20 luglio scorso. «Attualmente, dei dieci neonati positivi per Serratia, 6 sono ancora degenti. E dei restanti 27 degenti risultati negativi allo screening 10 sono stati dimessi e 17 sono ancora ricoverati», si legge in una nota dell’azienda ospedaliera in cui viene ricostruita la vicenda. «Nelle prossime settimane la situazione continuerà ad essere mantenuta sotto stretta osservazione e l’accettazione del reparto continuerà a rimanere chiusa, così da poter progressivamente liberare gli ambienti di degenza e procedere ad una loro ulteriore radicale bonifica», continua la nota. «Nei giorni scorsi, su richiesta della Procura della Repubblica di Brescia, i Carabinieri del Nas si sono recati in azienda ed hanno acquisito la documentazione sanitaria, le procedure aziendali e tutti gli elementi ritenuti utili alle indagini. La Direzione aziendale e tutti gli operatori sanitari comprendono e partecipano al dramma ed al dolore dei genitori e della famiglia del piccolo deceduto il 6 agosto».

Batterio killer, focolaio al reparto di Terapia intensiva

Nella nota l’ospedale bresciano spiega che al «reparto di Terapia intensiva neonatale si è sviluppato un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratia marcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un’infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione. Il 20 luglio, infatti, è stata identificata una condizione di malattia da Serratia marcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) ed a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare (effettuato il 19 luglio)». I primi due casi diagnosticati, spiega ancora l’ospedale, «sono andati progressivamente migliorando ed attualmente sono in via di risoluzione, purtroppo il terzo paziente ha sviluppato segni clinici da shock settico ed un quadro clinico che è progressivamente peggiorato e, nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive prestate, in data 6 agosto ha cessato di vivere. Dai tamponi di sorveglianza eseguiti a tutti i neonati degenti nel reparto a partire dal 20 luglio sono stati successivamente identificati altri 7 casi (dal 20 luglio a 6 agosto) di positività per Serratiamarcescens, dei quali uno ha presentato quadro clinico di infezione delle vie urinarie dal medesimo germe».

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