Via i vertici Fs nominati da Renzi, ma Mazzoncini ora denuncia lo “spoil system”
«Cari amici, dopo poco meno di tre anni, a seguito della decisione del nuovo Governo di applicare lo spoil system, lascio l’incarico di Ad di Ferrovie dello Stato Italiane». Fa la “vittima”, lascia intendere di essere stati sacrificato sull’altare della politica, Renato Mazzoncini, amministratore delegato uscente di Fs spa, che secondo il ministro delle Infrastrutture Danilo Tolinelli decadrà insieme a tutto il Cda.
Proprio lui Mazzoncini, di stretta nomina renziana, elenca i risultati ottenuti (utili, più che miglioramenti del servizio) e fa riferimento alla pratica della sostituzione “politica” per affermare la sua contrarietà alla decisione presa dal governo grillo-leghista. «Per chi come me ha il trasporto pubblico nel sangue non è difficile – sottolinea Mazzoncini – raccontare il privilegio e l’esperienza di arrivare a 47 anni alla guida di questa straordinaria azienda del Paese e di farla crescere come mai prima d’ora».
Renzi, dopo aver congedato Mauro Moretti, nominò come presidente Marcello Messori e come ad Michele Elia, poi li silurò entrambi nel novembre 2015 per scegliere Renato Mazzoncini che con Renzi sindaco di Firenze aveva lavorato alla “privatizzazione” dell’Ataf, l’azienda dei trasporti del Comune ceduta alle Fs. Non mancarono le polemiche per alcune iniziative considerate di supporto all’attività politica di Renzi, anche se oggi il Pd, al fianco di Mazzoncini, attacca: «La sete di potere sta offuscando la mente dei decisori. Azzeramento Cda #Fs dettato unicamente da logiche spartitorie. Contestiamo legittimità e costi di questa operazione» scrive su Twitter il capogruppo del Pd alla Camera Graziani Delrio, ex ministro dei Trasporti.
Per il successore del manager uscente, perlatro rinviato a giudizio per truffa nell’ambito del processo Umbria Mobilità,s i parla di Giuseppe Bonomi (ex a.d. di Sea) e Massimo Sarmi (ex a.d. di Poste) oltre che dell’attuale a.d. di Rfi Maurizio Gentile.
Ripulire tutto dalle incrostazioni lasciate dalla sinistra.
L’Italia Non funziona è bloccata.
I pidioti si lamentano perchè ,finalmente,incomincia a crollare il monopolio renziano che sfacciatamente aveva costruito lo stesso ex presidente. Ora, purtroppo per loro, se ne devono fare una ragione perchè questo è il volere dei cittadini italiani.