Terremoto, FdI nei luoghi colpiti: «Il governo batta un colpo, qui ancora macerie»

14 Lug 2018 15:55 - di Augusta Cesari

Il governo ha una priorità che non deve mettere in secondo piano. «È la tempestività nelle risposte la prima sfida che lo Stato dovrebbe vincere quando affronta il tema del terremoto, perché i cittadini colpiti chiedono soprattutto due cose: una ricostruzione rapida e di poter continuare a vivere e lavorare nei loro territori. Fratelli d’Italia lo ha ribadito al governo con le sue proposte al decreto terremoto ma non c’è stato niente da fare: i grillo-leghisti hanno in pratica deciso di continuare a seguire la strada di Gentiloni e dalla sinistra». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni dopo la visita della delegazione di Fratelli d’Italia guidata dai deputati Trancassini e Acquaroli nei comuni Delle Marche colpiti dal sisma. «Per questo -aggiunge- una delegazione composta dai nostri deputati-sindaci è andata nelle Marche e ha fatto un sopralluogo a Fiastra per vedere a che punto sono i lavori di ricostruzione della casa di nonna Peppina. Quello che abbiamo trovato ci ha lasciati sconcertati: è ancora tutto lì, macerie e desolazione, come se il tempo si fosse fermato al 2016». «Per questo -conclude- rivolgo al presidente Conte e al governo un appello che spero proprio non resti inascoltato: è ora di svegliarsi perché la ricostruzione del dopo terrepoto non c’è. basta parole, basta promesse, basta foto e passerelle: lo Stato ha già perso troppo tempo, questo governo non ne perda altro».

«Riaprire il decreto che Lega e M5S hanno blindato»

«Vogliamo rivolgere un appello a deputati e senatori che provengono dalle zone colpite dal sisma -hanno affermato Paolo Trancassini, sindaco di Leonessa e Francesco Acquaroli, già sindaco di Potenza Picena  – per fare squadra dal punto di vista parlamentare. Occorre anzitutto riaprire il decreto -hanno aggiunto- perché tutti sappiamo che la ricostruzione non c’è e che c’è bisogno di emendare il decreto anche con norme che non prevedano un aumento di spesa: questo è importante soprattutto per velocizzare la ricostruzione privata, elemento che potrà fare la differenza. Come Fdi abbiamo presentato una serie di emendamenti, ma come abbiamo visto in Commissione, Lega e M5s hanno blindato il decreto. Se il decreto non verrà riaperto, si perderà l’occasione di dare risposte immediate: dall’attuale governo attendiamo un segnale forte in questo senso».

Il caso di nonna Peppina

Nel corso del tour la delegazione ha incontrato una folta rappresentanza di amministratori dei centri compresi nel cratere del sisma. Il momento culminante è stato il sopralluogo a Fiastra con la visita per constatare lo stato dei lavori di ricotruzione della casa di Nonna Peppina, la signora che ha visto i sigilli posti sull’abitazione sorta a poca distanza da quella distrutta dal sisma dell’ottobre 2016. «Nella vicenda -ha sottolineato la delegazione- che ha coinvolto nonna Peppina colpisce la velocità e l’esagerazione della risposta dello Stato a quello che è stato un atto emergenziale. Invece di andare a rimuovere le macerie dalla zona rossa, si è preferito fare 50 metri in più e andare a mettere sotto sequestro la sua nuova casa, quella che le serviva a mantenere forti le radici con questa terra. Un segnale totalmente sbagliato da parte dello Stato che testimonia la sua presenza colpendo chi prova a ricominciare da zero, voltandogli le spalle nel modo peggiore».

Commenti

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  • NOEURO 15 Luglio 2018

    In Giappone hanno terremoti, cataclismi, tsunami, e disastri immani……..
    Avete mai sentito polemiche o scandali ??
    NO !!!
    PERCHÈ ???
    Perchè hanno sovranità monetaria ed economica. Lo Stato puntualmente fa spesa a deficit per ricostruire e per far proseguire le attività produttive.
    In Italia cornuti&mazziati e Giorgia Meloni, per cortesia……

  • Pino1° 15 Luglio 2018

    L’apparato burocratico dello stato è vecchio nella mente e nel cuore, si ammorbidisce e diventa tenero, quasi molle di fronte alle mazzette ed al potere centrale PARLAMENTO !
    Togliere le decisioni ai burocrati e delegare il prefetto, come era una volta e lasciare camminare il privato fra canoni di edificazione e solo quelli, come in germania !