Spara dal tetto e ferisce operaio: anche a Vicenza idiozia ad aria compressa

27 Lug 2018 15:34 - di Sveva Ferri

Dopo il caso del 59enne romano che ha ferito gravemente una bimba rom, un altro uomo si è improvvisato pistolero mettendosi a sparare dal terrazzo. Stavolta è successo a Cassola, in provincia di Vicenza, e ad andarci di mezzo è stato un incolpevole operaio capoverdiano, che stava lavorando su una pedana mobile a sette metri di altezza.

L’operaio 33enne, dipendente di una ditta di impianti elettrici con sede a Vicenza, stava collegando le luminarie davanti al Municipio, quando ha sentito un colpo d’arma da fuoco, avvertendo subito dopo un violento bruciore alla regione lombare sinistra. Ferito e dolorante, è stato immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale di Vicenza per gli accertamenti e le cure, dopo i quali è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, dopo una prima ricostruzione della vicenda, hanno diretto le loro attenzioni su un condominio vicino.

Nell’ispezione del palazzo i carabinieri hanno trovato su un terrazzo condominiale alcuni pallini di piombo per un’arma ad aria compressa. Durante la perquisizione dell’appartamento di un 40enne, gli uomini dell’Arma hanno trovato e sequestrato una carabina calibro 4,5 mm ad aria compressa, un’arma a libera vendita, utilizzata appunto per ferire l’operaio. L’uomo, che è stato denunciato per esplosioni pericolose e lesioni aggravate, si è giustificato dicendo che voleva colpire un piccione. E gli stessi investigatori hanno fatto sapere di non aver trovato nulla, durante la perquisizione, che potesse far pensare a un movente razziale.

Pd e Cgil, però, hanno subito attribuito l’episodio a un clima «di odio, di razzismo e di violenza che sta crescendo nel Paese», tuonando contro chi lo alimenta. Uno schema simile a quello messo in piedi per il precedente gravissimo di Roma: non appena si è saputo che la vittima era una bimba rom, subito le forze della sinistra hanno strumentalizzato il caso a fini politici, agitando l’allarme razzismo. A distanza di dieci giorni dall’episodio, però, l’ex dipendente del Senato resta indagato “solo” per lesioni gravissimi, senza che sia stata formulata l’aggravante dell’odio razziale.

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 27 Luglio 2018

    Ovviamente la “sinistra” non si scandalizza se una zingara elemosina fra le auto, con un neonato in braccio sotto il sole cocente del pomeriggio!