Slovenia, salvato speleologo trentino bloccato a 100 metri di profondità
C’e voluta tutta la capacità e la pazienza di una squadra di demolitori specializzati per tirare fuori lo speleologo triestino, M. K., rimasto bloccato ieri in una grotta a Orlek, vicino Sežana, in Slovenia, a un centinaio di metri di profondità.
Lo speleologo italiano è stato estratto alle 3,10 della scorsa notte ed è in buone condizioni di salute a parte un problema all’anca che sarà valutato ora in ospedale dove è stato trasferito.
Lo ha reso noto il Cnsas Fvg , il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, precisando che l’uomo ha riportato probabilmente un trauma all’anca, probabilmente la frattura di un femore.
Le operazioni di soccorso, condotte dal Soccorso speleologico sloveno, hanno consentito di riportare in superficie lo speleologo trentino di 57 anni che si era calato nella grotta insieme con un compagno di cordata. È stato proprio quest’ultimo a dare l’allarme nel primo pomeriggio di ieri. E subito sono partiti i soccorsi.
Inizialmente si pensava che l’uomo avesse riportato la frattura di una caviglia. Quando però un medico del Soccorso alpino e speleologico italiano della delegazione del Fvg – intervenuta sul posto allertata dai colleghi sloveni – è riuscito a raggiungerlo, si è reso conto che le condizioni dello speleologo trentino erano ben più gravi e che probabilmente era fratturato un femore oppure l’anca aveva riportato un forte trauma.
L’escursionista è stato stabilizzato sul posto ma, fino all’intervento di una squadra di demolitori speleologi sloveni specializzati nella disostruzione, non è stato possibile nemmeno introdurre una barella a causa delle tante strettoie della cavità.
Soltanto intorno alle 22 e 30 della sera si è riusciti ad attrezzare l’ambiente per il recupero con alcune “verticali” e dopo che alcuni passaggi erano stati allargati con l’aiuto di micro cariche di esplosivo.