Sanità, l’allarme dei medici: la nostra categoria è a rischio estinzione
“Da qui al 2022, tra uscite dal lavoro dei baby boomer (i nati tra il 1948 e il 1964, ndr) in camice bianco e numero contingentato di nuovi specialisti, mancheranno all’appello 11.803 medici anche se si andasse verso un totale sblocco del turnover». A lanciare l’allarme è la Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in un report sul fabbisogno del personale in Asl e ospedali, presentato oggi a Roma. Pur avendo l’Italia più medici degli altri Paesi Ue con sistemi sanitari assimilabili, le uscite dei camici bianchi nei prossimi anni assumono le proporzioni di una vera emorragia, anche alla luce del fatto che più di uno su tre lascia prima dei sopraggiunti limiti di età. O perché si prepensiona o perché “trasloca” nel privato. Sul fronte delle nuove leve, poi, uno specializzando su quattro in entrata non opta per il servizio pubblico. L’indagine, svolta su un campione di 91 aziende sanitarie e ospedaliere (44 per cento dell’universo sanitario pubblico), ha evidenziato una concentrazione da record di “tempie grigie” tra i medici italiani: il 51,5 per cento ha superato i 55 anni d’età.