Salvini fa il miracolo: risveglia dalla catalessi gli intellettuali della sinistra radical chic
Ci voleva Matteo Salvini per riunire le anime sparse della sinistra in un manifesto comune: l’intellighenzia dem, infatti, prova a far sentire la sua flebile voce – messa severamente a tacere dagli elettori alle recenti amministrative, come il 4 marzo su scala nazionale – riunendo i cultori dell’“anti” qualcuno o qualcosa, in nome di un credo sempre più sconfessato e lontano dal comune sentire. E quale bersaglio migliore, allora, di chi – invece – del comune sentire è riuscito a fare il suo cavallo di battaglia, arrivando a intercettare necessità e malcontento dei più, a partire magari proprio dagli elettori delusi, un tempo progressisti? La sinistra radical chic, insomma, prova a riunire frange sparute di quel che resta della sua militanza dem in un manifesto anti-Salvini: e la rivista Rolling Stones stila il decalogo intitolandolo “Da adesso chi tace è complice”.
Il manifesto anti-Salvini della sinistra radical chic e il “giallo” Mentana
Ci risiamo: in una chiamata alle armi mediatica, Rolling Stones precetta e arruola scrittori, registi, attori e cantanti contro il vicepremier leghista: tutti convocati e chiamati a raccolta sotto la bandiera delle truppe della sinistra radical chic. In prima linea, allora, gli immancabili Daria Bignardi e Caparezza, i componenti de Lo Stato Sociale e quelli dei Tre Allegri Ragazzi Morti, passando per un padre nobile del calibro di Michele Serra, e fino a Linus, Gabriele Muccino e il blasonato Costantino della Gherardesca, oltre all’immarcescibile Fabio Fazio e alla new entry di Chef Rubio. Sono loro le firme pop – un tempo Celentano avrebbe detto i nomi rock – di un manifesto contro il ministro dell’Interno. Firme da cui va depennata quella del direttore del Tg de La7, Enrico Mentana, chiamato dentro e che però smentisce di aver aderito all’iniziativa. Tanto che, posta su Facebook il giornalista, «con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che “Enrico Mentana, giornalista” non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria? Non so, non ho ancora letto la rivista. So però che il suo direttore mi aveva chiesto l’adesione, e la risposta è stata chiara: No». In calce, alla copertina e al manifesto poi, campeggia la scritta: «Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice», inneggia in una sorta di «non in mio nome” Rolling Stone che, manco a a dirlo, regala tutto lo spazio in primo piano all’“imprescindibile marchio di fabbrica” della bandiera arcobaleno.
I commenti al vetriolo di attori, registi, presentatori: i militanti chiamati a raccolta
E da uno stereotipo all’altro, il brand è sempre lo stesso: quello tipico della sinistra radical chic che, disertati i suoi solotti e sfrattata dalla stanza dei bottoni e dalle aule che contano, attraverso la rivista-manifesto, nell’editoriale a firma Massimo Coppola, denuncia «un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro»; «un’Italia rabbiosa e infelice». Strumentalizzando la paura proprio mentre accusa altri di «sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali». Insomma: il solito guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro invece che provare a liberarsi della trave che c’è nel proprio, e tutto tradendo una bava alla bocca per i riscontri altrui, proprio mentre parla di «bile gialla che ci ha invaso» (a firma Marco D’Amore, alias il “Ciro” della serie tv Gomorra), tanto per citare uno dei tanti commenti al vetriolo degli artisti coinvolti. Come a dire, nulla di nuovo dal fronte progressista: vecchie battaglie di retroguardia, solite armi con cui combatterle…
Sinistrati siete finiti alle prossime Europee prenderete il kO finale arriverete al 3%
se loro sono intellettuali io sono Socrate
mmm… da chi è finanziata la rivista rolling stones?
“basta poco che ce vo”?
come si dice per poter smascherare le… burle,
perchè di questo si tratta se gli intellettuali sono quelli indicati,
poveri sfigati!! comunisti con il portafogli a destra!! chissà se quest’anno accoglieranno profughi in quel di capalbio..o forse è meglio predicare l’accoglienza a casa di altri?
Questo elenco di firme fortunatamente formatosi per loro volere è di fatto una lista, sì proprio una lista… come se i rom andassero da soli in comune a proscriversi senza bisogno del censimento, che stanno stilando autonomamente con il cervello annebbiato dalla tronfia presunzione d’intoccabilità e di diritto ereditario di occupare tutto, anche i cessi !! Solo che questi rom-ani (ovviamente nel senso del deretani) di varia etnia e provenienza hanno una matrice sola, una sola motivazione… SUCCHIARE, no non quello a cui pensate, il sangue, anzi gli euro, al pari degli invasori sono da decenni qui, a rapinare tv colonizzate dalla katto-sinistra a partire da quelle della RAI, passando per la 7 e tutte le altre ad esibirsi in comparsate sempre ben pagate o programmi milionari succhiati dal canone o dagli sponsor.
Femmine ringhiose, femminielli stizziti, semplici raccoglitori di frutta e verdura sempre verde ancorchè appassita, (strano mancano gli avion tra…qualcosa) ! Chi tace è complice, di cosa? Di aver sopportato in silenzio la vostra perenne presenza alla greppia, ditecelo, ditelo ai cittadini che non vorrebbero pagarlo il canone per avere conati di vomito e consumare pile del telecomando per tentare la fuga dall’alcazar della tv di stato, dalla rossa, anche di sangue, falsa informazione di regime che punta l’indice contro chi addebita turpi programmi di zoccole nelle isole o altrove, strapagate tanto, sempre quelle restano! Alle velenose conduttrici di partito tacco sedici messe a dimora con tutte le radici di padri zii figli al seguito! Venite, venite avanti, avanguardia rossa non della vergogna che provereste se aveste un minimo di barlume di dignità nei confronti di un paese che è con le pezze al culo anche per mantenere voi, venite pure avanti, state entrando come le capre in un recinto, il pastore verrà, sì !
questi pseudo-artisti, che in gran parte hanno fatto carriera per soli meriti “politici”, fanno parte di quell’apparato radical chic che si è ingrassato (spesso con soldi pubblici) con questo sistema. A loro degli immigrati non importa un fico secco, la loro vera preoccupazione è che finisca la pacchia e che si debbano mettere a lavorare…