Salvini a Pontida: “Non basta cambiare l’Italia, cambieremo l’Europa” (video)
“Non basta cambiare l’Italia, bisogna cambiare l’Europa”. Nonostante il vertice di Bruxelles sia stato luci e ombre, la folla a Pontida è fiduciosa sull’operato del governo ed incita Salvini, al suo debutto da ministro nella storica manifestazione. Una serie di gazebo bianchi, uno per ogni regione italiana, a fare da corona al ‘pratone’ dalla parte opposta del palco, dove campeggiano due slogan su fondo blu: ‘Il buonsenso al governo’ e ‘Prima gli italiani’. Appare così l’area su cui si sta svolgendo l’annuale raduno della Lega, a Pontida. Centinaia di sostenitori si sono già dati appuntamento molti con camper e tende per passare la notte. E anche con griglie per cucinare carne all’aria aperta. Fra i primi gadget in vendita, le magliette blu dei giovani leghisti (che da Movimento Giovani Padani si chiameranno Lega Giovani) con un’immagine del segretario Matteo Salvini e la scritta: ‘La pacchia è strafinita”.
“Le Europee saranno un plebiscito per noi”
Salvini invia subito un messaggio chiaro. “Le Europee dell’anno prossimo saranno un referendum fra l’Europa delle élite, delle banche, della finanza, dell’immigrazione e del precariato, e l’Europa dei popoli e del lavoro. Penso che saremo maggioranza”. Nel suo debutto da ministro a Pontida Matteo Salvini ribadisce il progetto di una “alleanza internazionale dei populisti che per me è un complimento”.
“I porti per chi traffica esseri umani sono e resteranno chiusi. Oggi c’è una terza nave che prenderà la via di un altro Paese e ce ne saranno anche una quarta una quinta e così via”, ha aggiunto. Ma la linea non cambierà, nonostante Fico in versione “Boldrino”, secondo la felice definizione coniata da Giorgia Meloni. “Fico? E’ un’opinione personale. Io rispetto le opinioni di tutti, poi ci sono un governo e un ministro che fa. I porti sono e resteranno chiusi”, ha detto Salvini.
“Con i ministri che hanno la delega, Toninelli e Di Maio, siamo in perfetta sintonia – ha insistito il leader leghista, parlando con i cronisti a Pontida – poi ognuno è libero di esprimere le sue opinioni ma i porti italiani sono chiusi ai Matteo Salvini era arrivato a Pontida alle 10,30. “Qui pontida18, pratone in riempimento! un mare di gente perbene, di sorrisi, di speranza, di futuro!” aveva scritto su Facebook. “E’ già uno spettacolo”, ha twittato. Ed è stato subito circondato dalla follla plaudente, che gli ha gridato “Matteo!” “Matteo!”. “Sei un amore!” “Sei il nostro Capitano!” Ai giornalisti il segretario ha detto: “Voglio stare tra la mia gente”, prima di spostarsi sotto il palco, percorrendo tutto il perimetro del pratone, fermandosi a fare i selfie con i militanti.
“Ma quali populisti, sono padri di famiglia”
“Spero che stiate arrivando, twitta il ministro ironizzando: Quei populisti, sovranisti fascisti egoisti, razzisti che sono invece padri e madri di famiglia normalissimi”.
Rapporti sereni con Berlusconi, rassicura. “Con Berlusconi parliamo di tutti i comuni e regioni dove governiamo insieme. Oggi è il record storico di governatori del centrodestra e della Lega che parleranno. È una Lega che non cresce solo lei ma fa crescere tutti”, ha detto Salvini.
Salvini parlerà dal palco intorno alle 13,30. Prima di lui intervengono ministri e i governatori. Il palco è dominato dal colore blu e due slogan principali: “Il buonsenso al governo” e “Prima gli italiani”.
Oltre che ignorarli ( Gli ITALIANI ) intascavano quatrini a piene mani. Io non so come fanno ad intascare tutti quei soldi ( VITALIZI ) quando 5 milioni di Italiani fanno al fame. Se è vero che esiste un DIO li deve mandare a mangiare e dormire sotto i ponti…………
Salvini: ben detto! e…non scordarti l’altro tuo alleato: BERLUSCONI.
Grande Salvini.
L’alleanza ideale???? Salvini – Meloni. Gli unici che rappresentano veramente gli italiani!!!
I 5 stelle sono inquinati da tendenze sinistroidi!!! Non so quanto andranno avanti insieme. Mah….
Finalmente un leader che ha a cuore gli interessi degli Italiani.Bravo Matteo.
Altro che populisti! Dovrebbero vergognarsi i partiti che per anni hanno ignorato gli italiani in difficoltà.