Risucchiata nella piscina dell’hotel. L’autopsia conferma: “Sara è morta per annegamento”

14 Lug 2018 17:18 - di Redazione

È morta molto verosimilmente per annegamento Sara Francesca Basso, la ragazzina di 13 anni che mercoledì scorso è rimasta sott’acqua risucchiata da un bocchettone di aspirazione nella piscina di un hotel a Sperlonga (Latina). È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia effettuata all’istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata di Roma. L’esame autoptico ha escluso infatti l’ipotesi di un malore improvviso mentre il quadro è compatibile con la morte per annegamento. Per avere un quadro più preciso bisognerà attendere i risultati degli esami istologici che saranno pronti a giorni.

Il soccorritore: “Era risucchiata dal fondo della piscina”

Il turista americano che ha soccorso per prima la giovane nella piscina dell’hotel, ancora non si dà pace: «Abbiamo fatto di tutto, abbiamo cercato disperatamente di staccarla dal fondo della piscina. Ma il risucchio era troppo forte. Non ci siamo riusciti», ha raccontato ai carabinieri, spiegando come abbia provato a tirare Sara fuori dalla piscina insieme ad altre tre persone, riuscendo a trascinarla a bordo vasca solo con molta fatica e troppo tardi. Al momento, sono quattro gli indagati per concorso in omicidio colposo. Sono il proprietario del Virgilio, Francesco Emini, l’amministratore Mauro De Martino, il costruttore della piscina Ermanno Corpolongo e l’addetto alla manutenzione Nicolangelo Viola.

 

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