Migranti, porti chiusi alla “Vos Thalassa”. Salvini: «Non possiamo sostituirci ai libici»
Dopo la chiusura alle ONG e la proposta di dirottare altrove anche le navi militari del dispositivo europeo, l’Italia apre un altro fronte e per la prima volta chiude i porti a una nave privata battente banidera italiana, la Vos Thalassa, che ha salvato 66 migranti in acque libiche. «Non doveva intervenire in acque libiche, era pronta la guardia costiera di Tripoli», è la posizione del Vimiale, mentre la Guardia Costiera italiana è poi dovuta intervenire per prendere a bordo i migranti.
Il no di Salvini si basa sulla consuderazione «che non possiamo sostituirci ai libici». Il ministro ha fatto sapere che non intende indicare alcun porto di approdo per l’imbarcazione Vos Thalassa, che lavora come nave rifornimento per una piattaforma petrolifera della Total nel Mediterraneo. I migranti sono stati poi trasbordati sulla nave della Guardia Costiera Diciotti, che pure era più lontana dei libici «che stavano entrando in azione», hanno fatto sapere fonti del Viminale ribadendo che «la posizione del ministro dell’Interno non cambia». Sono stati informati della situazione, oltre al premier Conte, anche il vicepremier Luigi Di Maio, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
Toninelli: «I migranti mettevano a rischio l’equipaggio»
Il quale ha aggiunto: «L’quipaggio era a rischio». Il motivo del trasbordo sarebbe sarebbe pertanto la tutela delll’incolumità dell’equipaggio. Questo ha scritto in un tweet il ministro Toninelli, secondo il quale i migranti «stavano mettendo in pericolo la vita dell’equipaggio di Vos Thalassa», dopo l’annuncio che sarebbero stati riportati in Libia. Al che ci sarebe stato un ammutinamento da parte dei migranti a bordo. «Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio del rimorchiatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi», scrive su Twitter il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Immediata espulsione e consegna alle autorita’ libiche. Il rimorchiatore Italiano che ha infranto le leggi recuperando arbitrariamente clandestini in acque libiche va sanzionato.
Una volta per tutte…basta!!!!
Queste donne incinte che arrivano in Italia hanno uno scopo ben preciso, far nascere il pargolo sul territorio Italiano affinche’ vengano gettate le basi per ulteriore immigrazione. Non e’ farina del loro sacco. Sono solo ” mule” costrette da gente senza scrupoli che sfrutta le nostre debolezze. In Africa la donna nel sociale conta molto poco, soprattutto in quello musulmano, e quindi assoggettata quasi sempre al volere degli uomini. Dove troverebbero i soldi necessari per pagarsi il viaggio?
Sveglia!!!!
Chi fa finta di non capire, e’ un nemico dell’Italia e degli Italiani ed oltre a portarsi sulla coscienza tutte le vittime del Mediterraneo favorendo il traffico di esseri umani, e’ coautore del declino e degrado del nostro Paese. Vergogna!!!