Messico, Lopez Obrador eletto presidente. Trump: «Lavoriamo insieme» (video)
Andres Manuel Lopez Obrador, noto come Amlo, è il nuovo presidente del Messico. Secondo quanto reso noto dall’autorità elettorale, il nazionalista di sinistra ha ottenuto oltre il 53% dei voti, quasi il 30% in più rispetto al secondo classificato, Ricardo Anaya. A capo di una coalizione di centrodestra-centrosinistra, Anaya si è infatti fermato poco sopra il 22% dei voti, seguito da José Antonio Meade, il candidato del presidente uscente Enrique Pena Nieto, che ha ottenuto circa il 16% dei consensi.
«È un giorno storico», ha commentato Lopez Obrador, che era al suo terzo tentativo di conquistare la presidenza. Fra i primi a congratularsi con il nuovo capo dello Stato, il presidente uscente Enrique Pena Nieto, che gli ha augurato ogni successo «per il bene del Messico». «Sono sicuro che tutti i messicani auspicano una presidenza di successo», ha scritto Nieto in un messaggio, dando conto di una telefonata con Lopez Obrador. Al nuovo presidente messicano sono immediatamente arrivate anche le congratulazioni di Donald Trump. «Congratulazioni a Andres Manuel Lopez Obrador, che è diventato il nuovo presidente del Messico. Non vedo l’ora di lavorare con lui, c’è molto da fare a beneficio degli Stati Uniti e del Messico», ha scritto il presidente americano in un tweet.
«Pace e tranquillità sono il frutto della giustizia», ha detto ancora Lopez Obrador, parlando davanti a migliaia di suoi sostenitori allo Zocalo, la piazza simbolo di Città del Messico, e promettendo «un piano di riconciliazione e di pace». «Dallo Zocalo, cuore politico, sociale e culturale della nostra Repubblica un saluto a tutti i messicani», ha continuato Amlo, invocato al grido di “Presidente, Presidente” e mentre risuonavano le note di Cielito lindo. «Sì, si può», ha poi scandito, riecheggiando lo slogan di Barack Obama, «Yes, we can». E a proposito delle relazioni con gli Stati Uniti, il nuovo presidente ha assicurato di voler lavorare per «un rapporto di amicizia e collaborazione», ma basato sul «rispetto reciproco».
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