Il ministro per la Brexit scarica May: «Sei troppo morbida». E si dimette

9 Lug 2018 14:00 - di Luciana Delli Colli
theresa may charlie

Troppo conciliante con la Ue. Per questo il ministro per la Brexit, David Davis, si è dimesso in polemica con la premier Theresa May. Davis è stato immediatamente sostituito con Domic Raab, finora sottosegretario all’Edilizia ed esponente dell’ala euroscettica dei Conservatori, i cosiddetti “brexiteer”. Raab è anche membro della Commissione per l’uscita dall’Unione europea della Camera dei Comuni ed è stato in passato sottosegretario alla Giustizia. La sua nomina, ha fatto sapere Downing Street, è già stata approvata dalla regina Elisabetta.

«L’attuale tendenza politica e la tattica stanno rendendo sempre meno probabile» che il Regno Unito lasci l’unione doganale e il mercato unico, ha scritto Davis nella sua lettera di dimissioni indirizzata alla premier, sostenendo che senza quei passaggi sarebbe compromesso l’intero impianto della Brexit. «Non sono d’accordo con la tua caratterizzazione della linea politica sulla quale abbiamo trovato un accordo venerdì nella riunione di governo», è stata la replica di May, che ha fatto riferimento all’incontro che la premier ha avuto venerdì scorso con i principali ministri, per ricomporre la frattura che si era creata all’interno dell’esecutivo conservatore tra euroscettici e ministri pro Ue.

Le dimissioni di Davis sono state anche al centro di un colloquio telefonico che la premier britannica ha avuto con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. A riferirlo è stata la portavoce capo della Commissione,  Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. «Abbiamo seguito gli sviluppi durante il fine settimana e accogliamo con favore il fatto che il governo britannico stia avendo una discussione approfondita sul processo futuro», ha spiegato Schinas, aggiungendo che la Commissione analizzerà il “Libro Bianco” sul quale il governo britannico sta lavorando. Sulle dimissioni di Davis, ha sottolineato, «non abbiamo commenti specifici: continueremo a negoziare in buona fede per raggiungere un accordo. Siamo qui per compiere un lavoro». Schinas, infatti, ha tenuto a precisare che le dimissioni del ministro britannico non sono un problema che riguardi la Commissione: «Non per noi, siamo qui – ha risposto a chi le ha posto la domanda – per lavorare. Abbiamo un mandato negoziale approvato dai 27 Stati membri, che sono uniti, e ci atteniamo al mandato alla virgola. Abbiamo un lavoro da fare, che è importante: siamo determinati e speriamo di trovare un accordo nell’arco di tempo previsto, che è stretto». Per questo, ha concluso la portavoce della Commissione Ue, «siamo disponibili 24 ore su 24, sette giorni su sette. E questo include le vacanze».

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  • 9 Luglio 2018

    La astuzia Inglese in azione!!!simply stated “wonderful “