Fondi Lega, Di Maio a “Repubblica”: «Credo a Salvini». E Travaglio rosica

7 Lug 2018 11:46 - di Augusta Cesari

Marco Travaglio deve avere avuto un travaso di bile leggendo l’intervista concessa a Repubblica da Luigi Di Maio, che  annienta le posizioni del direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ai tempi sponsor e sostenitore con il suo quotidiano del M5S e dell’ascesa dello stesso Di Maio. Quella frase rilasciata a Repubblica dal ministro e vicepremier: «Io credo a Matteo Salvini» sulla questione dei soldi della Lega bloccati dalla magistratura, devono suonare come un “tradimento” una sorta di “parricidio”, per il Travaglio sempre furibondo contro il mininstro dell’Interno, al quale dedica fondi intrisi di veleno.

Il vicepremier grillino invece dà ragione al collega leghista su tutta la linea, come già detto in precedenza. Ma leggere nero su bianco la difesa di Salvini da parte di Di Maio deve pesare sullo stomaco e neanche poco per Travaglio. Sul braccio di ferro con la magistratura Di Maio afferma infatti categorico: «Noi stiamo con i Pm ma le correnti vanno superate», dice a Repubblica. Ancora: «La questione va affrontata per quello che è – ragiona Di Maio -: la magistratura ha tutti gli strumenti per trovare quei soldi qualora ci siano. Salvini ha detto che sono stati spesi. Io non ho nessun imbarazzo perché questa storia riguarda i tempi in cui la Lega era guidata da Umberto Bossi». E poi, tornando alla questione delle correnti, che tanto hanno fatto urlare al delitto di lesa maestà le toghe, Di Maio ha ribadito: «La questione delle correnti nella magistratura è stata affrontata da tutti. L’opposizione che ora si scandalizza, nelle linee guida del 2014 parlava della necessità di superarle». «Tentano di farci litigare con Salvini, ma inutilmente».

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