Flat tax, l’annuncio di Tria: «Sarà varata nella prossima legge di bilancio»
Un question time a dir poco succulento quello che ha visto protagonista alla Camera il ministro dell’Economia Giovanni Tria. La legge di stabilità bussa alle porte e, dagli stessi ambienti di governo, il prossimo settembre viene accreditato come il mese delle grandi scelte. A cominciare da quella flat tax, il più importante cavallo di battaglia di Matteo Salvini dopo la questione migranti, che – assicura Tria – «sarà introdotta ‘nella prossima legge di bilancio, secondo un cronoprogramma graduale». Un annuncio che fa giustizia delle tante voci – non tutte infondate, in verità – che davano (danno) per impossibile il varo della misura, almeno in concomitanza con quella relativa all’introduzione del reddito di cittadinanza caldeggiata invece dal M5S di Luigi Di Maio.
Il ministro Tria al question time
Nel corso della campagna elettorale, Salvini ha sempre correlato il varo della flat tax alla stipula della cosiddetta “pace fiscale“. Senza l’una, non c’è l’altra. Uno schema che sembra ora convincere Tria: «Parlare di pace fiscale – spiega il ministro – non significa varare nuovi condoni ma pensare a un fisco amico, che favorisca l’estinzione dei debiti» e per «favorire il rientro dei debiti venendo incontro alle persone con più difficoltà». Significa che una volta messa la parola fine al contenzioso tributario con i cittadini, lo Stato procede ad abbassare le tasse inasprendo le misure per chi dovesse continuare ad evadere il fisco.
L’introduzione della misura «sarà graduale»
Tria ha anche fornito cifre in merito alle somme di quello che egli stesso ha definito il «magazzino ruoli» . Una vera montagna di soldi: 800 miliardi di euro. Di questi, però, il ministro prevede un recupero assai limitato: “solo” 50 miliardi. Infine, le rassicurazioni del responsabile del Mef sulle politiche di bilancio. Rispondendo al question time, il ministro ha ribadito gli obiettivi del governo: riduzione debito e garanzie circa il non deterioramento del saldo strutturale. «Tali obiettivi – ha puntualizzato – sono ovviamente largamente coerenti con il rispetto del limite del 3 per cento». Con l’Europa, ha aggiunto Tria, è stato «avviato un dialogo in questi termini, per fissare un deficit programmatico coerente con l’obiettivo di governo e nel rispetto degli obiettivi di bilancio, ma anche per contrastare il rallentamento dell’economia».