«Entreremo nelle vostre case»: i rom sgomberati minacciano gli italiani
27 Lug 2018 13:41 - di Alberto Consoli
La situazione a Roma è tutt’altro che semplice. I rom sgomberati dal Camping River arrivano alle minacce. «Entreremo nelle case dei cittadini, da stasera, per fargli vedere cosa significa essere buttati in strada», strilla un ragazzo che dice di chiamarsi Denis Stefan, 27 anni, «vengo dal Kosovo», e punta il dito contro le villette che si affacciano su via della Tenuta Piccirilli, traversa della Tiberina che per tredici anni, fino allo sgombero iniziato giovedì, ha ospitato la baraccopoli del Camping River. Uno sgombero che sta finendo con le minacce, come riporta il sito del Messaggero.
«Non sarà facile liberarsi di noi»
Il Camping River ha chiuso. Le 256 persone rimaste nel campo nomadi sono state sgomberate dalle forze dell’ordine che hanno eseguito l’ordinanza firmata dal sindaco Virginia Raggi. Circa 130 tra donne e bambini sono stati sistemati (ma solo fino a settembre) in case famiglia, mentre per gli altri dovranno cercarsi altre soluzioni. «Legalità e ordine prima di tutto», ha messo in chiaro Salvini. Ma la partita non è finita «Stefan appronta un’ultima resistenza, si fa capopopolo degli ultimi 50-60 rom che si piazzano fuori dal cancello sbarrato, un camper parcheggiato a fare da avamposto agli irriducibili, quelli che «noi da qui ce ne andiamo soltanto morti», leggiamo nel reportage del quotidiano romano. «Fino a ieri – dice ancora Stefan – i cittadini di questa zona stavano bene con noi, ci salutavano, salve, buongiorno. Ora abbiamo sentito che sono felici che ci cacciano via», dice, quasi incredulo. Poi torna serio: «Allora noi abbiamo promesso che da stasera gli entreremo in casa. Una minaccia? No, bloccheremo tutta la via. Non sarà facile liberarsi di noi».
Vigili presi a sassate
La situazione rimane tesa. C’è una situazione di allerta. Anche la Polizia locale rimane a difesa del River, 24 ore su 24, anche nei prossimi giorni per per scongiurare un blitz notte tempo degli sgomberati, per tornare in possesso dei vecchi container. Blitz che difatti è avvenuto in serata appena ha iniziato a piovere: alcuni rom -gli ultimi sfrattati – hanno sfondato il cancello, prendendo a sassate i vigili, uno dei quali colpito e portata al Sant’Andrea. A fomentare il risentimento dei rom, se mai ce ne fosse bisogno, è la la sinistra e la solita compagnia buonista: «Ci troviamo di fronte ad una gravissima violazione del governo italiano di fronte alla Corte di Strasburgo. Un precedente unico e gravissimo», ha strillato il presidente dell’Associazione 21 luglio Carlo Stasolla. E’ lui che aveva presentato il ricorso in difesa di tre abitanti del campo, facendo scattare lo stop della Corte europea dei diritti dell’uomo. È inaccettabile continuare a finanziare luoghi come questi dove si favorisce la ghettizzazione – ha replicato la Raggi d’intesa con Salvini – e, soprattutto, dove le condizioni di vita non tutelano i diritti di bambini, donne e uomini». Eppure i rom non sono disposti a cedere.
Se viene a casa mia gli posso offrire due belle fucilate!
‘STO M***** OSA ADDIRITTURA MINACCIARE L’INVASIONE DELLE NOSTRE CASE, COSTATECI SACRIFICI A DISMISURA : PIU’ CHE A FUCILATE, VI RESPINGEREMO A MITRAGLIATE, GRANDISSIMI PEZZI DI FETIDA M**** : ANDATE A DELINQUERE FUORI DALL’ITALICO SUOLO !!!!!!!!!!!!!!!!!!
E NOI LI RESPINGEREMO DECISAMENTE A FUCILATE !!!! ‘STI ZINGARI SCHIFOSI DEVONO METTERSI IN TESTA CHE DEVONO LASCIARE L’ITALIA E VADANO MAGARI A VIVERE DA PRIMITIVI IN QUALCHE ISOLA DEL GLOBO TERRESTRE E LA PIANTINO DI ROMPERE LE PALLE A NOI ITALIANI !!!!!
là da tornà baffetto
non sarebbe la prima volta che entrano nelle nostre case a rubare. sono solo ladri e banditi anche se sono italiani non hanno niente a che vedere con noi. fuori dalle balle
QUANDO DICO CHE IN ITALIA CI SONO MIGLIAIA DI PERSONE CHE NON RISPETTANO LE LEGGI ITALIANE, VIA DAL NOSTRO TERITORIO?
State attenti perchè da me si entra in piedi e si può, probabilmente, uscire sdraiati!
mi è stato riferito che in Francia i rom possono stare nei loro campi non più di una settimana poi devono andarsene. Se questo è vero perchè non applicare anche in italia tale procedura?
Chiunque dovesse presentarsi alla porta di casa mia senza il mio benestare si beccherebbe 35 grani in mezzo agli occhi ; mi sono spiegato bene?
I parassiti si eliminano questi signori abituati a rubare, sfruttare i minori ad inquinare a vivere tra spazzatura e topi a degradare città intere a rendere la vita impossibile ai cittadini e turisti non dovrebbero vivere tra la civiltà perché loro stessi non vogliono esseri civilizzati de resto perderebbero la loro identità di ZINGARI (così chiamati in ITALIANO) perciò via su un’isola dove potrebbero vivere come vogliono e se vogliono mangiare coltivano e lavorano senza rompere i coglioni alle persone oneste in quanto se: dovessero entrare in casa mia ci dormirebbero una notte e per sempre ci getterei 40 litri di gasolio e altri 40 di benzina e darei fuoco con la soddisfazione di un arrosto
In pratica “continuerebbero” ad entrare nelle nostre case, come fanno con successo da decenni. Non per niente i rom sono un’etnia di ladri. . .Poi dal Colle si lamentano se gli Italiani li impallinano. Attenzione, con il buonismo ad oltranza, è facile che il calibro 4,5 delle armi ad aria compressa, si trasformi in un 9×21: in questo caso sarebbero dolori per i rom disposti ad osare.
I signori buonisti e tutti i PDioti che li appoggiano, oltre alle belle parole facciano finalmente i fatti, se ne prendano a casa loro uno di quelli, e poi vediamo quanto ci mettono a cambiare idea…..
Buongiorno vi aspettiamo , vi ricordo che siamo 9×21
Sono sempre entrati nelle case degli italiani per derubarli!
I RON servono solo per RUBARE in qui in Italia! VIA A CASA LORO…
Ma perchè sino ad ora cosa avete fatto.
Romani armatevi subito e sparate a questi parassiti di rom bastardi se dovessero provare ad entrare nelle vs. case. DEVONO ANDARE NEL LORO PAESE.
Immediata deportazione a tutti Rom
Azzardati ad entrare in casa mia e vedrai che legnate sul groppone, ahahahah, credimi, piaceranno anche te. Provare per credere