Confintesa, nel decreto dignità misure positive. Ma da solo non può bastare
“Rimettere mano al Jobs Act che, ha generato un milione in più di precari, era ormai divenuto un atto improrogabile per il governo”. Lo afferma il segretario generale di Confintesa, Francesco Prudenzano.
“Attendiamo di leggere il testo definitivo del cosiddetto Decreto Dignità per capire la reale portata del provvedimento. L’aumento delle indennità da 24 a 36 mesi, per i lavoratori licenziati, il tetto di 4 proroghe e la riduzione a 24 mesi per la durata del contratto a tempo determinato, l’obbligatorietà delle causali, rappresentano un elemento positivo per restituire dignità, certezza e stabilità ai cittadini. Inoltre -continua Prudenzano- colpire le imprese che delocalizzano, dopo aver beneficiato di aiuti di Stato, rappresenta un atto di giustizia sociale nei confronti dei tanti imprenditori Italiani che, con notevoli sacrifici, cercano di rimanere competitivi sul mercato”.
Ma il decreto dignità da solo non può certo bastare a risollevare le sorti dell’occupazione in Italia. Secondo Confintesa “è necessario che il governo metta in campo, a fianco del decreto dignità, una politica di incentivi fiscali a favore delle aziende volti ad aumentare il Pil nel rispetto, però, dei diritti dei lavoratori e della salvaguardia dei livelli occupazionali.”