Caso Skripal, sarebbero russi i responsabili. Mosca scettica

19 Lug 2018 14:17 - di Guglielmo Gatti

La polizia britannica ritiene di aver identificato i sospetti responsabili dell’attacco al 66enne Sergei Skripal e alla figlia Yulia, 33 anni, colpiti il 4 marzo scorso da avvelenamento da agente nervino Novichok a Salisbury, nel Wiltshire, dove risiedeva l’ex spia russa. Secondo fonti a conoscenza dell’inchiesta, diversi cittadini russi sarebbero coinvolti nel tentato omicidio: a questa conclusione si sarebbe arrivati tramite l’analisi delle immagini delle telecamere a circuito chiuso situate nella zona dell’avvelenamento, davanti al centro commerciale dove padre e figlia sono stati trovati, su una panchina, privi di conoscenza. Gli investigatori hanno poi fatto un raffronto con la lista delle persone entrate nel Paese in quell’epoca e confermato così l’identità dei sospetti. Gli inquirenti sono “certi” del fatto che i sospetti responsabili dell’attacco – cui Skripal e la figlia sono sopravvissuti – siano cittadini russi. Ma Mosca vuole una dichiarazione ufficiale sulla presunta avvenuta identificazione di sospetti per l’attentato all’ex spia russa Sergei Skripal e alla figlia Yulia. “Lo voglio sentire da Scotland Yard o dal Foreign Office” ha dichiarato l’ambasciatore russo a Londra, Alexander Yakovenko, citato dall’Interfax, dopo le rivelazioni della stampa britannica secondo cui gli investigatori avrebbero identificato i sospetti, che sarebbero russi. Intanto è prevista per oggi nel Regno Unito l’apertura di un’inchiesta sulle cause della morte – avvenuta per contaminazione da agente nervino Novichok – della 44enne cittadina britannica Dawn Sturgess, ricoverata il 30 giugno scorso assieme al suo partner, il 45enne Charlie Rowley – tuttora in ospedale – e deceduta l’8 luglio. Sturgess, secondo gli inquirenti, sarebbe stata esposta ad un livello di contaminazione dieci volte superiore a quello di Sergei e Yulia Skripal, secondo la Press Association. Gli inquirenti lavorano all’ipotesi che la sostanza fosse contenuta in un flacone di profumo aperto e trovato dalla coppia in un parco o in un qualche posto nel centro di Salisbury e che la donna se ne sia spruzzata una certa quantità sulla pelle. La bottiglia è stata trovata in casa di Rowley nella vicina Amesbury. L’inchiesta verrà aperta dal coroner (l’ufficiale giudiziario incaricato di indagare sui casi di morte segnalati) di Wiltshire e Swindon.

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