Camping River, il Campidoglio alla Ue: «numerose e reiterate proposte ai rom»

24 Lug 2018 18:04 - di Paolo Lami

S’infiamma la polemica sul divieto, comunicato all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, di procedere allo sgombero dell’insediamento degli zingari di Camping River. «Ci mancava il buonismo della Corte Europea per i Diritti dei Rom», scrive sarcastico su Facebook, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini postando un articolo di stampa che riporta la decisione della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo.

Ma anche dall’amministrazione pentastellata della Capitale si preparano a replicare a tono all’inaccettabile intromissione dell’Europa: «L’amministrazione capitolina sta producendo per la Corte europea dei diritti dell’uomo tutta la documentazione in cui si certificano le numerose e reiterate proposte alloggiative e di inclusione abitativa offerte, ripetutamente, agli abitanti del Camping River», sottolinea il Campidoglio facendo capire che gli zingari hanno rifiutato le offerte.

«Da oltre un anno – rivelano dal Campidoglio – gli operatori di Roma Capitale stanno mettendo a disposizione un ampio ventaglio di strumenti: misure di sostegno all’inclusione abitativa, misure di sostegno all’inserimento lavorativo e alla formazione, progetti di auto recupero, misure volte a favorire l’iscrizione anagrafica, misure volte a consentire il rientro volontario assistito correlate a progetti di inserimento socio-lavorativo nel Paese di provenienza, percorsi finalizzati a garantire la frequenza scolastica dei bambini».

«La possibilità di accedere a queste misure è stata estesa in via straordinaria fino al 30 settembre, cioè anche successivamente alla data di scadenza dell’ordinanza sindacale, con l’obiettivo di assicurare una costante tutela dei diritti umani», aggiungono dal Campidoglio facendo capire che, nonostante le offerte favolose, gli zingari non si sono sbracciati per prenderle in considerazione.

«Sin dal primo giorno di interlocuzione con gli abitanti del Camping River, gli operatori – sottolineano dagli uffici comunali – hanno inoltre offerto quotidianamente anche la presa in carico presso le strutture di accoglienza di Roma Capitale per tutte le persone in condizioni di fragilità e di vulnerabilità».

L’amministrazione Raggi si è spinta perfino a creare, all’interno degli uffici comunali, l’”ufficio di scopo Rom, Sinti e Caminanti” che, però, a quant pare, non ha sortito l’effetto sperato. Tanto da costringere il Campidoglio, alla fine, a sgomberare l’area «privata, ove era localizzato il villaggio, sulla quale insistono, peraltro, beni e manufatti di proprietà comunale» che «continua ad essere abusivamente occupata da persone rom: in parte, si tratta di ex-ospiti della struttura, dimessi» e che hanno «i requisiti» per essere «ammessi alle misure di sostegno economico per l’inclusione abitativa – nelle more della sottoscrizione del Patto di Responsabilità Solidale – ed, in parte, di terzi estranei, sopraggiunti successivamente ed inseritisi, senza titolo, nell’area».

In definitiva, lamenta il Campidoglio, nonostante tutte le offerte reiterate, a spese dei cittadini romani, proposte agli zingari, la situazione non si è sbloccata: alcuni zingari continuano a occupare, imperterriti, l’area. E c’è chi, appunto, ha fatto ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo bloccando così lo sgombero.

Il Pd non perde tempo e si schiera subito a favore degli zingari contro i cittadini romani. La moglie dell’ex-ministro Franceschini, la querula Michela Di Biase, strilla alla lesa maestà «per le oltre 300 persone che risiedevano nel camping “segregate su base etnica” – si spinge pericolosamente a sostenere – e i cui diritti umani sono stati ripetutamente violati dalle istituzioni capitoline». Peccato che non si offra di fare il bel gesto e ospitarli nella sua bella casa romana. Segregati sì, ma almeno fra i damaschi di casa Franceschini-Di Biase. Vuoi mettere quanto fa chic uno zingaro a guardia dell’argenteria?

Commenti

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  • Fabio 26 Luglio 2018

    Vorrei solo portare all’attenzione dei beceri buonisti che sempre a Roma, sotto il ponte delle valli, si è ricreato il solito accampamento abusivo dopo che il comune aveva provveduto allo sgombero ed alla bonifica. In quella zona esiste una pista ciclabile, oltre ad esserci un percorso per runners, che abitualmente uso. Ebbene quasi ogni volta che sono passato di li ho sempre rischiato di venire aggredito da qualche “povera risorsa”. Non ho mai reagito perchè se lo facessi mi ritroverei 20 persone addosso pronte a dare manforte allo squilibrato di turno. Cosa dovrei fare secondo i difensori dei “diritti delle minoranze”? Appellarmi anche io alla corte di Strasburgo, perchè stiamo diventando noi Italiani minoranza da tutelare? A castel romano sulla pontina le cose vanno anche peggio. Attendo soluzioni intelligenti dai premi nobel dell’accoglienza!!!!

  • Francesco Ciccarelli 25 Luglio 2018

    Finalmente li chiamate col loro vero nome: zingari!

  • Gio 25 Luglio 2018

    Il PD parla di violazione dei diritti umani dei rom. Si guarda bene dal parlare dei diritti umani dei cittadini che subiscono giornalmente i crimini commessi dai rom. Per non parlare dei soldi dati ai rom con le nostre tasse. Bene. Continuate così. Siete arrivati alle ultime amministrative al 5%. Le prossime elezioni vedranno la definitiva scomparsa del Partito Delinquenti.