Borsellino, la nipotina gli scrive: “Se fossi vivo, quanto ti coccolerei”

19 Lug 2018 12:05 - di Francesco Severini

“Caro nonno, mi dispiace per il 19 luglio 1992. Certo se tu fossi vivo, avresti capito quanto ti coccolerei. Ti voglio bene. La tua nipotina Fiammetta Borsellino”. E’ il biglietto che don Cosimo Scordato ha letto oggi al termine della messa nella chiesa di San Francesco Saverio, all’Albergheria, per ricordare le vittime della strage di via D’Amelio. A scriverlo Fiammetta Borsellino, nipote di Paolo e figlia di Manfredi Borsellino, secondogenito del giudice antimafia. Ad accompagnare le parole il disegno di un grande cuore.

In chiesa le due figlie del magistrato assassinato da Cosa nostra, Lucia e Fiammetta, alla presenza, tra gli altri, del prefetto, Antonella De Miro, e del sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani. “Il dono del Signore – ha detto don Scordato -passa attraverso la testimonianza dei nostri martiri della giustizia, beati i perseguitati per causa della giustizia. Oggi chiediamo che venga soddisfatto il desiderio di verità, che tutti noi condividiamo”.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione sottolinea che occorre continuare a cercare la verità: “A ventisei anni di distanza – sottolinea il capo dello Stato – sono vivi il ricordo e la commozione per il vile attentato di via d’Amelio, in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina. Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato”.

“Le sue inchieste – conclude Mattarella – hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell’Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata”.

 

Commenti

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  • giorgio 20 Luglio 2018

    Sono trascorsi 27 anni e le parole ufficiali sono sempre le stesse, dobbiamo tutti augurarci che questa sia finalmente la volta “buona”. Un solo commento su questa terribile vicenda, senza ovviamente dimenticare l’altra che riguardo’ il giudice Falcone, non puo’ prescindere da quanto e’ emerso, prove fasulle costruite ad hoc,innocenti dentro e colpevoli fuori, depistaggi, ruolo “incerto” delle istituzioni e di funzionari delle medesime, insomma ” una immane schifezza”.