Benalla inguaia l’Eliseo. I francesi voltano le spalle al presidente Macron
Il caso Benalla inguaia l’Eliseo. Lo scandalo dell’ex buttafuori, guarda personale del presidente Emmanuel Macron indagato per le violenze del 1 maggio a Parigi, sta incidendo pesantemente sulla popolarità di monsieur le président, che perde a fine luglio 4 punti percentuali. Secondo un’inchiesta dell’Istituto Ipsos, i francesi stanno voltando le spalle all’inquilino dell’Eliseo che tocca il livello più basso di popolarità dal settembre 2017, con il 32% di consensi. Otto francesi su dieci inoltre si dicono scioccati per quanto avvenuto (sondaggio Elabe) e due terzi di loro giudicano «grave» la vicenda della guardia di sicurezza del presidente accusata di violenze (inchiesta Opinionway). Macron perde 12 punti anche tra i centristi del Modem che appoggiano la maggioranza e avevano proposto la legge sulla trasparenza nella vita pubblica. Lo scaricano anche commercianti e artigiani, -7 registrato nelle due categorie. Sabato, a Parigi, un altro corteo di circa 150 persone si è riunito davanti alla sede di En Marche! con cartelli e slogan per rispondere al provocatorio invito del presidente («Venitemi a cercare, sono io l’unico responsabile») che continua a minimizzare parlando di tempesta in un bicchier d’acqua.
I francesi voltano le spalle a Macron
Intanto dalle colonne di Dimanche Alexandre Benalla (inchiodato da un video pubblicato da le Monde) comincia a parlare rivelando nuovi particolari e si dice pronto a essere ascoltato dalla commissione parlamentare di inchiesta. «Vogliono spiegazioni? Ho di che parlare», dice rafforzando il pressing delle opposizioni che sta studiando le strategie per far passare la mozione di sfiducia contro Macron in aula. Benalla ora punta il dito contro i vertici , della polizia: «Me l’hanno fatta pagare, mi hanno considerato illegittimo a causa del mio percorso. Certi ufficiali o alti funzionari non sopportavano che un giovane di origine magrebina desse loro consigli e raccomandazioni». Se il caso incrina il tasso di popolarità del capo dello stato, non arriva al momento a determinare una frattura vera e propria, secondo gli esperti citati da le Figaro. «Le principali critiche dei francesi restano di tipo economico e sociale», spiega Frédéric Dabi.
I francesi ci hanno messo un anno. A noi ci son voluti dieci anni.