Venti minuti di terrore a Napoli: pistola puntata al collo del vigile davanti a tutti
Venti lunghissimi minuti di paura per Mario Cardone, il vigile sessantenne aggredito a Napoli, a via Cilea, una delle strade principali del quartiere Vomero. Ha sentito premere il grilletto della pistola per tre volte, mentre la canna era puntata sul suo collo. Ma la pistola non ha fatto fuoco, perché fortunatamente l’arma non aveva il colpo in canna. Come riporta il Mattino, tutto è cominciato con un tamponamento. Gli agenti della polizia municipale hanno indicato al conducente di un furgoncino di accostarsi a bordo strada e lui, nel fare manovra, ha danneggiato due auto in sosta. «Ho creduto che si fosse sentito male e gli ho chiesto se avesse avuto un malore», racconta Cardone. L’uomo è sceso dal furgone, ha insultato il vigile 60enne e l’ha colpito brutalmente con uno schiaffo. A quel punto il collega di Cardone è corso in aiuto ma è stato preso a pugni. I due agenti si sono ritrovati a fronteggiare l’aggressore e suo figlio, un 19enne, alto e robusto. La colluttazione si faceva sempre più tesa, sul posto è giunta una seconda volante, una poliziotta municipale ha tentato di calmare l’uomo ma è stata colpita in faccia. Sul posto gli agenti erano in quattro e alla fine sono riusciti a bloccare l’uomo in preda alla furia e ammanettarlo, schiacciandolo sul pavimento stradale. Lo scontro fisico è avvenuto tra la carreggiata e il marciapiede, in mezzo al traffico paralizzato. A un certo punto, il 19enne ha estratto la pistola di Cardone dalla fondina e impugnandola, l’ha puntata sul collo dell’agente gridando «Io ti ammazzo». Il ragazzo ha premuto il grilletto tre volte. «La pistola era carica ma la mia abitudine di non avere il colpo in canna mi ha salvato la vita» ha detto Cardone.
L’abitudine a fare il difficile lavoro di forza dell’ordine perennemente sotto schiaffo dalla magistratura che più facilmente condanna un agente invece del delinquente, ha ridotto in depressione i vecchi agenti. Prova ne sia che il giovane carabiniere appena uscito dalla scuola, tonico, preparato e sveglio, ancora non piegato da uno stato che li abbandona e da una magistratura che li sanziona, oltre che a decenni di calunniose, sinistre campagne giornalistiche, contro tutto e tutti coloro che indossano una divisa con le stellette.. dicevo è stato un giovane carabiniere che, come tutti gli agenti delle forze di polizia ha difeso il suo collega aggredito, sparando al mussulmano terrorista ricercato da giorni da tutta la polizia in Germania, ABBATTENDOLO ! , subito ! Sarebbe interessante – per gli sprovveduti che nulla sanno dell’Italia pur parlandone- approfondire che fine ha fatto fare la Benemerita a quel carabiniere, che ha fatto il suo dovere bene, come potrebbero e saprebbero fare tutti i nostri agenti se liberati dalla letale morsa della magistratura sinistrorsa !
La vostra polizia non è a livello internazionale, in altri paesi un poliziotto mai si avvicina e si fa perdere l’arma….voi Italiani avete paura di usare la vostro armamento, questo individuo dovrebbe rimanere alla caserma!!