Un errore l’abolizione della Forestale voluta dal Pd. Il governo rimedi
L’abolizione della Forestale voluta dal Pd è stato un errore e lo dimostrano i tragici incendi che sono avvenuti la scorsa estate. Ora in coincidenza della nascita del nuovo governo da più parti si alza la voce per ripristinarlo. «Il governo Lega-M5S – dichiara l’ex ministro dell’Agricoltura, Gianni Alemanno – puó e deve correggere l’errore commesso da Matteo Renzi sopprimendo il Corpo Forestale dello Stato e disperdendolo tra gli altri corpi di Pubblica Sicurezza. Il disastro avvenuto l’estate scorsa con gli incendi boschivi dimostra come il presidio del territorio si sia fortemente indebolito, dividendo le competenze tra carabinieri e vigili del fuoco. Bisogna evitare che si ripeta questa situazione, per questo il governo cambi subito la riforma Madia senza aspettare il pronunciamento della corte costituzionale».
Che sia un tema fortemente sentito lo conferma anche la presa di posizione del ministro alla Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, secondo la quale un pezzo di riforma Madia da smantellare è quella del Corpo Forestale dello Stato. Per il ministro Bongiorno la riforma «è fallita». Un giudizio supportato dall’immagine dell’Italia «devastata dagli incendi» durante la scorsa estate.
Perplessità sulla riforma Madia anche da Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole: «Aspettiamo un anno, l’anno scorso è stato di transizione, ora vediamo e verifichiamo se a regime quel che ci è stato detto era vero, se aveva ragione Madia o chi ha contestato il provvedimento anche in modo forte. Io continuo ad avere le mie perplessità poi qualcuno mi dovrà dire dove sbaglio».
Giustissimo il ripristino del CFS, anche con l’accorpamento di tutti i Corpi Forestali Regionali in quella struttura, al fine di avere la presenza del CFS anche nelle Regioni a Statuto Speciale.
La soluzione migliore potrebbe essere il rispristino del CFS come Specialità della P.S. (nell’ottica della riduzione dei corpi di Polizia) con l’apertura di una finestra di mobilità di personale delle Polizie Provinciali/Metropolitane (anche personale già esodato presso altri Enti a seguito delle riforme Delrio+Madia) al fine di creare un forte presidio di vigilanza ambientale sul territorio, in ottemperanza anche a quanto richiesto dalle direttive europee (per cui l’Italia inadempiente già paga fior di sanzioni all’U.E.)
Uno dei piu grandi errori partoriti dall’ex governo Renzi. Occorre ripristinare il Corpo Forestale dello Stato. Non ci vogliono grandi sforzi. La riforma è fallita, inutile nasconderlo sia sul piano operativo sia su quello burocratico e amministrativo. Nell’occasione va ripensato quanto già aveva annunciato l’ex ministro De Girolamo (2014), i sindacati e molte associazioni ovvero inglobare nel CFS tutti i corpi di polizia provinciale e se possibile anche i corpi forestali regionali (magari in una seconda fase) questo al fine di creare e rafforzare un unico soggetto nazionale di polizia ambientale. L’italia è un Paese unico in Europa e non solo per ricchezza di biodiversità, ad oggi non abbiamo più un corpo specialistico e i danni della scorsa estate ci hanno insegnato una dura lezione che pagheremo per decenni, purtroppo. Non esiste più il CFS e sono state fortemente depotenziate le polizie provinciali che erano anch’esse un valido e utilissimo corpo di polizia ambientale e rurale oggi martoriate da scellerate riforme governative. Cosa ci vuole a ripristinare il CFS e unire ad esso l’organico della Polizia Provinciale? Il Ministro Costa da ex comandante di Polizia Provinciale e Corpo Forestale dovrebbe sapere di ciò che si parla! L’Italia più che mai ha bisogno di un Corpo forestale e ambientale forte e autonomo. L’occasione del ripristino sia collegata all’annessione in esso, su base volontaria e senza costrizioni, del personale della Polizia Provinciale.