Trump e Kim a Singapore. Il leader di Pyongyang: il mondo ci guarda
«L’intero mondo sta guardando a questo storico summit» Queste le prime parole pronunciate dal leader nord-coreano, Kim Jong-un al premier di Singapore Lee Hsien Loong, appena atterrato a Singapore per l’attesissimo vertice con il presidente Usa, Donald Trump che è giunto a Singapore a bordo dell’Air Force One dopo un volo di 17 ore dal Canada dove ha partecipato al G7. Kim Jong-un è arrivato, invece, a bordo dell’aereo privato di Air China partito in mattinata da Pyongyang e usato dal governo cinese per il trasporto dei funzionari di governo, incluso il presidente Xi Jinping.
Trump-Kim Jong-un: “Il mondo ci guarda”
Misure di sicurezza ai massimi livelli nel giorno dell’arrivo dei due big in vista dello storico summit di martedì. Rafforzati presenza della polizia, posti di blocco e barriere di cemento a protezione delle “aree di evento speciale” per il periodo dal 10-14 giugno. Il premier di Singapore, Lee Hsien Loong, ha annunciato che il suo governo è pronto a spendere una cifra che si aggira attorno ai 20 milioni di dollari per i costi organizzativi del vertice tra il presidente Usa e il leader nordcoreano, metà della quale solo per la sicurezza. L’incontro tra Kim e Trump si svolgerà in un hotel a cinque stelle a Sentosa, un’isola grande cinque chilometri quadrati quasi interamente occupata da alberghi e attrazioni turistiche, separata dalla principale delle isole che formano Singapore da uno stretto tratto di mare. L’intera isola di Sentosa, così come le zone attorno ai due hotel dove Trump e Kim dormiranno, è stata attrezzata con dissuasori e barriere per ragioni di sicurezza e moltissimi agenti di polizia sono stati dispiegati per la città. Per gli Stati Uniti gli obiettivi finali dell’incontro dovrebbero essere ottenere la consegna da parte di Kim Jong-un di tutto l’arsenale nucleare e dei missili della Corea del Nord e la possibilità di verificare il disarmo, mentre il dittatore nord-coreano punta a una riduzione delle sanzioni economiche. Difficilmente il faccia a faccia di martedì sarà risolutivo, sarà piuttosto – come lo ha definito Trump – un colloquio conoscitivo”, l’inizio di un processo. Se l’incontro andrà bene Kim – riferisce la Casa Bianca – sarà invitato negli Usa.