Toscana, brindiamo al centrodestra in nome di Matteoli, Niccolai, Gimignani, Ghinelli

25 Giu 2018 13:42 - di Cristina Gimignani

Da Cristina Gimignani riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro direttore, e  oggi, per un attimo , chinate  la testa. Sospendete i brindisi per un momento e alzate il calice verso chi non si è arreso. Brindate a chi non ha mollato mai, a chi ha creduto in una Toscana diversa sin dagli anni’40, a chi ha combattuto, perché ci credeva e non perché gli conveniva. Certi, che questo giorno sarebbe arrivato. Cin cin, a chi ha lottato nel proporzionale di Siena, Arezzo e Grosseto, quando c’era solo la certezza di essere sconfitti e indicati a dito. Cin cin, a chi ha pensato sempre che l’alternanza fosse possibile. E che ha fatto sua la preghiera «signore, fai che il mio nemico possa vivere a lungo, perché possa assistere al mio trionfo».

Disgraziatamente, i tanti protagonisti di questa vicenda politica, di questa battaglia lunga 70 anni, oggi non ci sono più . La candidatura più prestigiosa , in quell’Msi degli anni’50 che muoveva i primi passi, era sempre quella di Franco Gimignani, avvocato, capolista per Arezzo, Grosseto, Siena, seguito da Oreste Ghinelli, come lui presidente provinciale Msi. Tutto questo per una ventina d’anni, con gli stessi nomi, lo stesso copione, le stesse illusioni. Il primo di questo gruppo di amici che sfondò il muro, fu Beppe Niccolai, a Pisa, che diventò parlamentare agli inizi degli anni ’70. Quando “passò” Altero Matteoli nel 1983, che di Niccolai era amico e segretario, la strada era aperta, ma nessuno, avrebbe mai pensato che la destra un giorno sarebbe andata al governo del Paese.

Nessuno tranne loro: caparbi, testoni, ostinati. A casa come al partito, nell’attività professionale , come nelle istituzioni , ogni giorno. Ogni momento, era dedicato alla politica , al bene comune, al senso di appartenenza. Chinate la testa, davanti a questi uomini che amavano il vino e le donne, che mangiavano “la pasta ritta” quasi cruda, pulivano il pesce con le mani e pensavano, con ragione, di essere eterni come le idee più forti sulle gambe più solide. Cin cin Toscana, benvenuto futuro. Franco Gimignani, Oreste Ghinelli, Beppe Niccolai e Altero Matteoli  ti guardano e sorridono

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *